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HABITAT |
Tratando de respirar en la furia |
Lizard Records |
2010 |
ARG |
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C’è anche un po’ d’Italia nel nuovo (nonché 4°) lavoro degli argentini Habitat. Infatti, oltre alle chiare origini italiane dei due componenti (Aldo Pinelli voce,chitarre,percussioni e tastiere e Roberto Sambrizzi batteria e percussioni) e alla bella cover di “Gioco di Bimba” (“Juego de Niña”) delle Orme, anche la casa discografica che si è occupata della produzione e della distribuzione del lavoro è l’italianissima Lizard Records.
I nove brani del cd sono stati composti in un arco di tempo piuttosto lungo (dal 1994 al 2007), con addirittura tre di loro nati tra i ’70 e gli ’80, ma solo ora appaiono nella loro veste definitiva.
L’iniziale “La luna roja y la montaña negra” è molto promettente. Si alternano piacevolmente i momenti elettrici e quelli acustici e la memoria vola ai migliori Genesis e ai Camel.
Riff corposi di chitarra elettrica e di tastiere contraddistinguono “El humo delator” che coniuga sonorità vintage a suoni new-prog.
“Lenguage y ambar” è una ballata abbastanza tipica per le band prog sudamericane con le belle melodie favorite dalla musicalità della lingua spagnola. Ottima anche “Detenida por el viento”, dai colori tenui e perfetta nella sua semplicità.
Un altro must dell’album è lo strumentale “Desde una ventana del castillo”, senza dubbio influenzata dalle prove soliste di Steve Hackett.
“Pastores de renos”, il brano più lungo della raccolta (intorno ai 9 minuti), è anche il più articolato ed ambizioso. Le consuete linee melodiche vincenti si fondono con una perizia strumentale notevole che unisce momenti folk ad altri più tipicamente prog con la chitarra “liquida” di Pinelli in evidenza.
Chiude l’album “Juego de Niña” che, nella versione in spagnolo, nulla perde del suo fascino ed anzi acquista un intermezzo strumentale gradevole ed atipico per il brano originale.
Un album incantevole, ben suonato. Un'altra perla musicale dall’America Latina.
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Valentino Butti
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