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Dopo il pregevole precedente di "Perto do amanhecer", i brasiliani Apocalypse varcano nuovamente l'oceano, e ci raggiungono con il loro ultimo "Aurora dos sonhos" uscito sempre per la Musea. E' questo il secondo viaggio nel breve volgere di un anno e, pur non essendo inutile, ben poche novità hanno portato con questa nuova loro opera. In un leggiadro contesto progressivo moderno, gli Apocalypse percorrono i sicuri sentieri sonori già tracciati nel precedente lavoro, deliziandoci con una tessitura sonora, che risente, talvolta eccessivamente, di decenni di cultura progressiva. Pur non mancando di buon gusto, capacità melodiche e strumentali, il quartetto brasiliano sembra avere una certa paura, ad abbandonare le sicure posizioni finora acquisite, per lanciarsi in qualcosa di più particolare e innovativo. Questo "Aurora dos sonhos" resta comunque un CD più che buono, che si lascia ascoltare e apprezzare nel suo armonico fluire di note ed armonie, tipiche di quel progressive brasiliano di stampo tipicamente anglosassone (si pensi ad una commistione di stili fra i classicheggianti Quaterna Requiem e i Marillion primo periodo).
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