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BARTOSZ OGRODOWICZ Forsaken autoprod. 2010 POL

Passione. E talento naturalmente. Si spiega (anche) così il debut-album di Bartosz Ogrodowicz (polistrumentista polacco), interamente prodotto, suonato e registrato dall’artista nello studio di casa.
10 i brani che compongono “Forsaken” a cui si aggiunge un brano bonus come traccia finale.
“Intro” è già una dichiarazione d’amore per le atmosfere pompose e magniloquenti con un uso debordante dei synth. E’ altresì vero che Ogrodowicz riesce a proporre nel corso del lavoro anche un utilizzo diverso e più variegato del suo strumento preferito, le tastiere appunto: Keyboards-wizard ma con gusto,dunque.
La title track (fra le high lights dell’album) pur essendo anch’essa keys-oriented, presenta la piacevole novità di begli inserti chitarristici anche heavy, ma di un insufficiente supporto ritmico (programmato…) e la netta sensazione che, con un gruppo “vero” alle spalle, le buone idee di Ogrodowicz avrebbero potuto avere un impatto decisamente più invitante.
L’anima più raffinata e melodica emerge in “Love”, una bella, malinconica ballad a cui manca solo… la parola!!!.
Degna di nota “Belief”, in cui sono presenti virtuosismi tastieristici, ma sempre tenuti sotto controllo e mai eccessivi.
Profondamente diverse fra loro “Judgement pt.1” e “Judgement pt.2”: sottilmente inquietante e cupa la prima parte; dal ritmo sostenuto ed incalzante con i soliti “synth” in evidenza la seconda sezione. Un new prog sinfonico niente male, forse sarebbe stato bello sentirlo corredato da parti cantate.
Decisamente ripetitiva “Insomnia” più vicina ad Emerson che non a Wakeman, mentre da apprezzare “Stone of memories“ dall’incedere articolato, ma con il difetto non di poco conto di una batteria al limite del fastidioso. Non convince appieno neppure “Hope” anch’essa piuttosto “heavy”.
Un esordio nel complesso sufficiente, ricco di sonorità ma fragile nella registrazione e talvolta negli arrangiamenti e che alla fine può lasciare un po’ d’amaro in bocca per quello che poteva essere ma che non è stato.
Un consiglio… se ci è concesso?
La Ogrodowicz band…



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Valentino Butti

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