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KNITTING BY TWILIGHT Weathering It’s Twilight Time 2011 USA

John Orsi è il creatore di questo piccolo collettivo musicale americano il cui scopo principale sembra quello di rappresentare in musica le esperienze oniriche più strane ed intense, con un approccio decisamente “colto” e senza tralasciare quel tocco di inquietudine necessario a rendere più vibrante una dimensione musicale che si identifica soprattutto nella musica elettronica ambientale. Nell’arco degli ultimi due anni John Orsi, insieme all’amico chitarrista Mike Marando e con la preziosa collaborazione di Manny Silva, ha inciso una serie di piccoli e suggestivi bozzetti musicali, otto ritratti sonori di ambienti quotidiani e naturali, intrisi di un intenso misticismo e di una spiritualità tutt’altro che dozzinale. Pubblicato attraverso un bel digipak in tiratura limitata di cinquecento copie, “Weathering” è dunque l’ultimo cd dei Knitting By Twilight, naturale evoluzione delle idee sviluppate nei precedenti cd: in questo nuovo disco le percussioni di John Orsi svolgono un ruolo forse ancora più determinante che in passato, metà dei pezzi sono avvolti in un inusuale atmosfera tribale ed ipnotica, in larga parte ispirata alla musica indiana; talvolta all’incedere delle percussioni si affiancano in maniera discreta rumorismi ed effetti sonori leggermente stranianti, dal gusto vagamente industriale, come accade in “Heavy Weather”, brano che in cinque minuti si espande in maniera frippertronica attraverso ipnotici mantra dissonanti… in effetti le sensazioni che derivano dall’ascolto richiamano, forse in maniera involontaria, le sonorità del kraut-rock più sperimentale, dell’elettronica tedesca (Cluster) ed anche di certe jam sessions acide e psichedeliche… sensazioni che si combinano con il lato più tipicamente ambient dei Knitting By Twilight, com’è evidente nell’esplicito tributo a Harold Budd nel piccolo gioiello “Harold’s Budds” in cui sonorità eteree e pulsanti, con qualche piccola incursione nella “shoegaze”, delineano paesaggi sonori di una bellezza surreale, come anche la nebbiosa sinfonia lo-fi di “The Doorman’s Dairy Dream”, in bilico fra Bill Nelson più visionario e Brian Eno; vertice sperimentale del disco è probabilmente la drone music di “Rainy Day Trains”, accostabile al Richard Pinhas più radicale, costruita su una struttura percussiva cacofonica ed ossessiva ed impreziosita da un breve e preciso intevento alla chitarra di Mike Marando. Se vogliamo tenere conto delle piccole pecche di questo disco, talvolta si può avvertire un’eccessiva divagazione verso strutture melodiche esageratamente sofisticate, al limite dello stucchevole; poca cosa rispetto ai diversi momenti eccellenti, specialmente i brani prima citati, che compongono “Weathering”, un disco che probabilmente avvicina John Orsi e i Knitting By Twilight verso la maturità artistica.


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Giovanni Carta

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