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MIKE OLDHILL Eleven explorers autoprod. 2011 GER

Il tema dell'album ”Eleven explorers” di Mike Oldhill è sicuramente intrigante: 11 esploratori che con le loro gesta hanno segnato la storia dell'umanità. Dal viaggiatore per eccellenza Marco Polo, a famosi navigatori come Magellano o Cook, agli “sconfitti” come Leichhardt e Scott. Undici grandi uomini per un solo autore che ha messo in musica le loro avventure: Michael Altenberger (Mike Oldhill è molto semplicemente la traduzione in inglese del suo nome). E undici brani strumentali interamente suonati dall'artista tedesco senza partiture programmate al computer.
Grande merito di Oldhill è quello di non scivolare mai nel kitsch, ma di porre l'accento sulle composizioni senza caricarle di enfasi o di barocchismi inutili. Nel complesso però, qualche brano può risultare un po' monocorde o senza quello spirito sperimentale ed “avventuroso” che certamente non dovette mancare agli undici protagonisti del lavoro.
Non mancano ad ogni modo i momenti di intensa emozione.
Il delicato incedere con venature jazz-rock di “Christopher Columbus”; qualche svolazzo “cameliano” niente male in “Vasco da Gama”.
In “Ferdinand Magellan” il concept si scontra con la pesante eredità dei Genesis era-Gabriel (qualche piccolo riferimento ad “Apocalypse in 9/8”), uscendone ovviamente sconfitto, ma contribuendo comunque a ravvivarne il mito con un pezzo senz'altro arioso e piacevole.
Rarefatta e con movenze fusion, oltre che con un delicato sentore etnico, è “James Cook”, il brano più lungo della raccolta con i suoi 9 minuti.
Più movimentata ed articolata “John Franklin” in cui le calde sonorità delle tastiere ci spingono dritti dritti negli anni '70.
Molto bella “Robert Scott” (chissà perché uno degli uomini d'avventura che preferisco...) tra Camel, Genesis ed Hackett.
Il compositore tedesco si muove con garbo ed eleganza tra queste sonorità mai eccessive, mai aggressive, bensì pacate, a volte malinconiche, riflessive ed intime quasi a voler ricordarci che simili attitudini potevano averle anche alcuni degli 11 uomini da lui scelti come degni rappresentanti del mondo dei viaggiatori.
Un viaggio musicale ma anche un viaggio nell'animo umano che Oldhill tesse su misura per ascoltatori attenti, ma che forse difetta leggermente nella ricerca di “avventura” che invece ha senz’altro contraddistinto la vita di questi “Eleven explorers”.
Promosso comunque…


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Valentino Butti

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