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OXHUITZA Demo Demo autoprod. 2011 ITA

Eccoci a parlare di un nuovo gruppo italiano che, seppur nei pochi minuti del demo registrato, ha comunque qualcosa di notevole da proporre.
Loro sono gli “Oxhuitza” (nome in lingua maya di un importante sito archeologico) e vengono dalla provincia di Massa Carrara. Con un importante (per alcuni di loro anche molto importante) background alle spalle in termini di preparazione musicale, si pongono alla nostra attenzione con solo tre brani, anche piuttosto brevi, ma ricchi di idee e di contaminazioni.
Il primo pezzo è “Kirky”: dopo una breve scarica di chitarra elettrica, che potrebbe subito farci pensare al solito progetto “heavy prog” tutto muscoli, ecco le tastiere e una sezione ritmica molto convincente condurci a inserti… jazzati (!) inaspettati ma molto gradevoli. Il brano, che difetta secondo me in durata (sui 4 minuti), si chiude poi con i ritmi sostenuti che avevano contraddistinto la parte iniziale. Paradossalmente, ed il problema si ripresenterà anche negli altri due brani, le numerose idee presenti nel pezzo avrebbero potuto produrre musica in quantità maggiore di quanto duri in effetti “Kirky”, lasciando un senso di incompiutezza e qualche rammarico nell’ascoltatore.
“Luna di maggio” segue a grandi linee quanto tracciato da “Kirky”. Riff energici, tastiere incisive poi una sezione acustica a sparigliare le carte in tavola ed un finale tiratissimo e molto tecnico.
“Mano di luna” è l’ultimo brano. Meno heavy dei precedenti, si fa apprezzare per i bei ricami di pianoforte, ma il finale un po’ “strozzato”, dando un senso di precarietà al brano, e ci lascia con un po’ di amaro in bocca.
Tre soli momenti musicali, dunque, ma che sono sufficienti a mostrare una band di buone potenzialità e personalità, il cui limite forse non è il “vorrei ma non posso”, ma il più discutibile “potrei ma non voglio”.
Su ragazzi…. cerchiamo di osare… magari con un cantante…


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Valentino Butti

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