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SKALDOWIE |
Live in Germany 1974 |
Kamaleon Records |
2012 |
POL |
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Come i più attenti fra voi sapranno già, di registrazioni dal vivo della storica band polacca non ne esistono quasi. Abbiamo salutato con grande entusiasmo nel 2007 il ritrovamento di un live registrato clandestinamente nella fu Leningrado del 1972, a dire il vero un po’ mal messo, ma comunque interessante per una mancanza documentale che ci lascia pressoché all’oscuro circa le potenzialità del gruppo al di fuori dagli studi di registrazione. Ecco che oggi spunta un altro incredibile ritrovamento: una nuova registrazione dal vivo e per giunta di qualità più che decente! Anche l’annata è interessante perché nel 1974 gli Skaldowie avevano ancora delle forti connotazioni progressive che sfoceranno di lì a poco nel meraviglioso "Stworzenia świata część druga", album speculare nella sua concezione al capolavoro "Krywań, Krywań" del 1972, pubblicato nel 1976 ma anticipato qui da ben due tracce. La registrazione è stata raccolta a Colonia, Germania Ovest, e più precisamente il 14 Febbraio del 1974, negli studi della radio WDR per la serie di trasmissioni intitolata Nachtmusik. In sala era presente il pubblico che si sente applaudire fra un brano e l’altro, alcuni dei quali introdotti da una brevissima presentazione. Purtroppo le registrazioni radiofoniche originali sono andate perse e quello che possiamo ascoltare proviene da una copia privata su cassetta di Andrzej Zieliński (uno dei due leader, pianista, organista e cantante). La qualità audio è di conseguenza imperfetta ma comunque, come accennato sopra, in grado di lasciarci apprezzare la musica senza patimenti. Un fatto curioso è l’assenza del chitarrista Jerzy Tarsiński per malattia, ne deriva quindi un sound leggermente trasformato ma comunque molto pieno e vigoroso e dominato dall’organo Hammond e dal violino che si dividono tutte le parti soliste, intrecciandosi a volte in duelli strabilianti. La scaletta è di pregio e dominata da sonorità progressive. In particolare risalta, come accennato, una bellissima versione di "Stworzenia świata część druga", la lunga suite di oltre diciannove minuti che sarà pubblicata nell’omonimo album due anni più tardi e che qui non ha ancora tutti gli abbellimenti orchestrali e tastieristici. In questo caso i suoni sono più cupi e psichedelici, di grande impatto, con slanci strumentali esuberanti e ravvivati da una esibizione dal vivo virtuosa e assai dinamica. Molto affascinante è poi l’inserimento dei cori che suonano stranamente dolci ed enfatici in un contesto musicale davvero incandescente e non privo di sinfonicità, con le consuete citazioni classiche dal feeling barocco, incastonate alla perfezione in questo insieme. Riferimenti stilistici li troviamo con Procol Harum, Colosseum, EL&P, Santana e Kansas ma è chiaro che la band ha il proprio tocco distintivo che emerge in maniera particolare in questa esibizione, sciolta, spontanea ma elegante. Dal medesimo album troviamo anche la bellissima “Jak znikający punkt”, lunare e psichedelica, con possenti muri di Hammond, strumento che interagisce in una lunga sequenza notturna con la tromba di Jacek Zieliński (l’altro fratello, al violino, percussioni e canto). Del disco "Szanujmy wspomnienia", uscito nella sua versione in studio praticamente assieme a "Stworzenia…”, nel 1976, vengono proposte quattro canzoni, fra cui risalta particolarmente “Street 2000”, in una versione che si prolunga fino agli otto minuti contro i tre e mezzo che già conoscevamo. Il brano ci offre suggestive divagazioni psichedeliche fatte di suoni sfumati ed avvolgenti e interessanti momenti di improvvisazione. Sempre dallo stesso album provengono “Aż do gwiazd”, che sarebbe una versione allungata di “Srebny maszt”, con un sound massiccio pervaso da assoli e parti corali di grande impatto, la breve e rilassata “Szukam cię od rana” e infine “Na granicy dnia”, anch’essa molto disimpegnata. C’è spazio anche per due classici del periodo beat, presi entrambi da “Cała jesteś w skowronkach”, e cioè la stessa title track e la conclusiva “Wieczór na dworcu w Kansas City”. Senza indugiare oltre direi che questo album è assolutamente necessario per completare la conoscenza degli Skaldowie che troviamo qui in una veste live quasi inedita che ci fa apprezzare ancora di più la grandezza di un gruppo fondamentale nel panorama progressivo dell’Est europeo. Fate il vostro passo prima che questo CD sparisca dalla circolazione. Approfittatene adesso perché quasi sicuramente ve ne pentireste.
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Jessica Attene
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