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SINTONIA DISTORTA Anthemyiees Demo autoprod. 2011 ITA

I Sintonia Distorta sono un gruppo che viene dalla zona di Lodi e sono in giro dal lontano 1995, facendo la classica trafila del gruppo rock emergente: partendo dalle cover per andare a creare musica originale. La miscela power metal con influenze rock progressive che ha reso famosi molti gruppi a partire dai Rhapsody of Fire (ma con i Sintonia Distorta ci troviamo ben distanti da certi livelli sia di pesantezza sonora sia di tecnica) è ben illustrata nelle sei tracce di questo "Anthemyiees". E qualche idea carina nei vari brani si può trovare, anche se viene spesso affossata da una registrazione piuttosto amatoriale e da arrangiamenti poco curati, criticità tipica del demo (una volta tape ora CD). Tenendo ben presente che non ci troviamo di fronte ad un prodotto ufficiale il risultato nel complesso non è male (spesso anche all’altezza di produzioni più pompate mediaticamente dell’etichetta di turno).
Brani come “Il canto della fenice” e “Il vento dei pensieri” sono senz’altro quelli più validi e curati che mostrano l’esperienza forgiata da tanti anni di gavetta. Anche un brano più pop come “Miraggi d’amore”, che può richiamare certe atmosfere dei primi Timoria, risulta essere piacevole. Nella lettera di presentazione di questo lavoro il cantante Simone Pescatori ci dice che “i Sintonia Distorta sono ragazzi con età media trent’anni con tanta voglia e passione". Leggendo queste parole sorridevo, pensando che nel mondo del rock progressive a trenta anni sei ancora considerato un ragazzo alle prime armi e trovi pochi spazi per emergere e quindi quello che ti fa andare avanti a comporre musica originale è solo la voglia e la passione, sapendo già sai che etichette, locali, appassionati difficilmente li troverai al tuo fianco.
Anche per questo guardo con simpatia una realtà come quella dei Sintonia Distorta perché c’è bisogno di “ragazzi” come loro che ci credano nonostante tutto e nonostante tutti. Sperando di poter sentire al più presto un prodotto ufficiale che faccia risaltare gli aspetti tecnici e melodici della loro proposta, auguro a questi ragazzi di continuare a divertirsi con la musica che loro amano.


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Antonio Piacentini

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