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VV.AA. |
Working man: Rush tribute |
Magna Carta |
1996 |
USA |
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La lunga lista dei dischi tributo realizzati dalla Magna Carta sembra non finire mai... E, in questo caso, troviamo anche una lunga lista di illustri musicisti per questo omaggio ai Rush; talmente lunga che non posso assolutamente pensare di nominarli tutti. "Working man" ripercorre a grandi linee la carriera della band canadese, toccando quasi tutti i periodi (è escluso il più recente e meno prog) e riproponendo alcuni dei momenti di maggior ispirazione di Geddy Lee e soci. Ogni singolo brano proposto viene cosi realizzato formando gruppi improbabili, come quello di "Villa Strangiato" (Steve Morse, Mike Portnoy, Billy Sheehan, Brendt Allman, James Murphy e David Townson) a volte accostando il nome Rush più a gruppi di hard rock o heavy metal che non al mondo prog. In questo modo infatti, coloro che si cimentano nelle parti vocali sono quasi esclusivamente cantanti da passati più o meno gloriosi, ma anche molto metal (vedi su tutti Sebastian Bach degli Skid Row). Questo è forse il punto che più non riesco a digerire del CD: i cantanti. Lo dico perché (e penso che mi darete ragione) trovo la voce di Lee estremamente peculiare e non riesco ad immaginare la musica dei Rush senza quella voce (non vi dico l'effetto che mi ha fatto sentire Eric Martin -Mr.Big- cantare "Mission").
Dal punto di vista strumentale il CD è ineccepibile, e i musicisti impegnati sono tutti di alta caratura, tant'è che quello che ne viene fuori è molto professionale, ma non pedantemente riproduttivo. Personaggi come Billy Sheehan (Mr.Big), Jake E. Lee (Badlands) o George Lynch (Dokken e mille altri progetti) non sono entrati in studio per simulare un suono, una nota, o addirittura un'emozione, ma per creare un qualcosa che renda omaggio alla band canadese. A questo scopo è stato usato Terry Brown al mixer (lo ricordate?) e Mike Portnoy (Dream Theater) come consulente creativo (no, non è una parolaccia). Se dovessi alla fine scegliere i brani migliori, direi che "La Villa Strangiato" già menzionata impressiona largamente, unitamente a "YYZ" (con un eccellente Stuart Hamm al basso) e "Closer to the heart" (eseguita dai Fates Warning - unico gruppo al completo). Dall'altro lato rimane una irritante versione di "Anthem" (specialmente per l'inadatta voce di Mark Slaughter...) e una mediocre "Working man". Tenete bene a mente che qui sopra ho solamente elencato i picchi e i fondi, per facilità e velocità, tuttavia il livello medio di tutto il CD è ben più che sufficiente. Se ancora non siete convinti dell'acquisto provate ad ascoltare "Red Barchetta" (grande lavoro di James LaBrie!).
Io sono sempre stato un fan sfegatato dei Rush, e oggi non concedo molto alla band, ma questo tributo mi sento di poterlo apprezzare appieno. Spero possa piacere anche a voi.
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Marco Del Corno
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