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ZIRKUS DER ZEIT |
Zirkus der zeit |
autoprod. |
2013 |
ITA |
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Opera prima anche per i genovesi Zirkus Der Zeit, autori di uno strano ibrido musicale piuttosto inquietante, dai tratti prog-metal darkeggianti decisamente intriganti... Dietro il misterioso moniker troviamo la coppia Z&V, ovvero il bassista e chitarrista Lorenzo Vita (impegnato pure agli effetti di synth e tastiera con il pc) e la cantante ed autrice dei testi, Zeffira. Ambiziosi e carichi al punto giusto, i due musicisti-artisti genovesi hanno dato vita ad un esordio piuttosto impegnativo, sia per i contenuti lirici dai risvolti esistenzial-esoterici, con dei testi piuttosto validi e profondi, sia per la peculiarità della loro musica... Nei Zirkus Der Zeit in effetti c’è tutto quanto può essere odiato dal purista del prog canonico, doppia cassa compresa, oppure, al contrario, tutto il necessario per farsi amare dal più modernista e “giovane” ascoltatore... Vita e Zeffira sono riusciti a costruirsi un’identità musicale piuttosto contorta e bizzarra in cui si uniscono certe tendenze indie-pop metal gotiche nostrane in stile Lacuna Coil con l’attitudine heavy progressive di gruppi outsiders come Sleepytime Gorilla Museum, il tutto farcito dall’inevitabile e discreta dose di elettronica, questa volta orientata sensibilmente verso il trip-hop. Attraverso otto brani, due dei quali strumentali, l’atmosfere di “Zirkus Der Zeit” (la cui durata ragionevolmente non supera i trentotto minuti) si mantiene costantemente sul filo dell’incubo, con rari momenti di rilassatezza crepuscolare: c’è un feeling surreale molto gradevole e teatrale che pervade la musica del cd, specialmente nei pezzi strumentali “Lew” e “The Puppet Waltz”, in cui si possono anche ipotizzare più o meno lontani paragoni con gente irregolare ed imprevedibili alla Stolen Babies. Si sente pure qualche vago residuo post industriale alla Nine Inch Nails e non mancano neanche i collegamenti ai Tool nella loro vena più sperimentale. Ovviamente la musica di “Zirkus Der Zeit” ha il suo valore complessivo nel mood lunatico e visionario evocato, decisamente non sulla singola abilità strumentale... Un disco discreto, allora, non privo di qualche eccessiva asprezza e sbavatura, Zeffira ogni tanto ha la tendenza ad andare un po’ troppo sopra le righe, specialmente nei momenti in cui pretende di cantare con una voce esageratamente aggressiva, talvolta un po’ irritante... Nel suo insieme “Zirkus Der Zeit” è comunque un disco da provare, specialmente per chi è vicino al genere...
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Giovanni Carta
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