Non sono poche le persone che con un certo rimpianto, pensano ai felici momenti vissuti ascoltando le splendide melodie elaborate dal genio compositivo degli Anglagard. Pochi sono quelli che hanno resistito dal non versare neanche una lacrimuccia una volta appresa la notizia dello scioglimento dell'incredibile band svedese. Ma per tutti esiste oggi un miracoloso rimedio chiamato SINKADUS, capace di rimarginare anche te più profonde ferite del più tenace ammiratore degli Anglagard. Questo nuovo sestetto svedese propone infatti uno stile molto vicino a quello riscontrato in "Hybris" ma, se me lo concedete, dotato di una maggiore personalità. Mentre nell'Anglagard-sound era presente un'attenzione quasi maniacale per l'aspetto tecnico, con la ricerca di finezze esecutive da brivido, i SINKADUS privilegiano invece l'aspetto emozionale della musica, stabilendo con l'ascoltatore un contatto tramite meravigliose melodie, ulteriormente addolcite dalla presenza del flauto di Linda Johansson. Nei quattro brani presenti sul CD (lunghezza media sui quattordici minuti...) Hammond e Mellotron abbondano per la gioia di tutti gli appassionati del suono valvolare degli anni 70 e nonostante i due strumenti non siano necessariamente sinonimo di qualità musicale, Friedrik Karlsson si dimostra un ottimo tastierista, che pur non eccedendo mai nell'esibizionismo tecnico, ci fornisce una delle prove più belle degli ultimi tempi. Un lavoro molto equilibrato, meno sincopato rispetto a certi grandi esponenti della scena scandinava, che costituisce un trait d'union fra l'aggressivo sound degli scomparsi Anglagard e le raffinate melodie degli eterei White Wìllow di "Ignis fatuus". Non c'è dubbio che opere come questa riescano a dare nuova energia alla traballante scena progressiva mondiale che fra deludenti scioglimenti di grandi bands, fallimenti editoriali e dipartita di etichette, riesce comunque a progredire e a regalare ancora emozioni dalla purezza cristallina...