Mentre i gruppi storici festeggiano i quaranta e passa anni di carriera, anche gli artisti nati nei decenni successivi cominciano a raggiungere anniversari importanti. Gli ungheresi After Crying rappresentano senza dubbio uno di quei gruppi che, grazie ad alcuni album di una qualità impressionante, maggiormente possono essere avvicinati ai “classici” e agli “intoccabili” del prog. Dagli esordi con i meravigliosi “Overground music” e “Megalazottak es megszomoritottak”, senza dimenticare i primi notevoli demo poi usciti ufficialmente, ne è passata di acqua sotto i ponti. E nel 2011 la band ha festeggiato i venticinque anni di carriera, tributati poi dopo due anni con questo splendido prodotto che con due cd ed un DVD è la testimonianza di un concerto tenuto il 9 novembre del 2011 insieme ad un’orchestra. Già in passato gli After Crying avevano pubblicato un album dal vivo (“Bootleg symphony”) in cui mostravano la loro capacità di dialogare con un’orchestra e, di conseguenza, di aumentare il loro legame con la musica classica. Stavolta, merito anche della possibilità di vedere il filmato, tutto si fa ancora più interessante. Nel primo cd troviamo la riproposizione integrale di quella che è l’ultima fatica discografica in studio, “Creatura”. Paragonata ai primi lavori, non si tratta certo della migliore uscita degli After Crying, ma la qualità resta elevata, con la capacità di creare un sound corposo che fa avvicinare rock e musica classica, King Crimson e pop di classe, condendo il tutto con timbri variegati e arrangiamenti perfetti. Ma dove il discorso si fa straordinario è con il secondo cd e con il DVD, attraverso i quali è possibile ascoltare ed ammirare una scaletta che raccoglie alcune delle cose migliori del loro repertorio venticinquennale. Si parte con “Shining”, indimenticata e straordinaria composizione che chiudeva il loro esordio “Overground music”: piano, violoncello, tromba e voce femminile, più, per l’occasione, l’accompagnamento di fiati e archi, regalano oltre dieci minuti di incredibile emozione. E si prosegue con altre perle che chi ha seguito il gruppo nel corso degli anni conoscerà sicuramente a menadito, da “Viszlat vilag” a “Judas”, da “Nokturn” a “Manok tanca”, passando per altre magie, come il “Concerto for electric guitar”, in cui una celebre composizione di Bach per violino vede stavolta la chitarra solista protagonista e accompagnata dall’orchestra. Non vi basta? Be’, posso aggiungere che c’è una versione fenomenale di quella “Fanfare for the common man”, portata alla visibilità internazionale da Emerson, Lake & Palmer, che durante il concerto sono citati King Crimson e Dvorak, che vengono alternate composizioni in cui i principali protagonisti sono strumenti classici ed altre in cui il connubio tra gruppo rock e orchestra è perfetto e roboante, che dopo un assolo di batteria sono gli orchestrali a scatenarsi in una versione sinfonica di “Life must go on”, che lascia sempre a bocca aperta vedere come suonano i musicisti, con menzione speciale per Péter Pejtsik che passa con disinvoltura dal violoncello al basso elettrico (e viceversa) e per Balazs Winkler che spesso e volentieri è impegnato contemporaneamente alla tromba e alle tastiere… Ma quello che desta un’enorme impressione è come i musicisti riescano a mostrare una classe senza eguali abbinata alla professionalità e alla capacità di coinvolgere gli orchestrali (basta guardare il trasporto con cui suonano questi ultimi, nonché gli sguardi di ammirazione che mostrano mentre seguono quello che fa il gruppo) e pensare che queste sensazioni sono dettate dalla semplice visione di un DVD fa capire ancora di più quanto deve essere spettacolare assistere dal vivo ad un concerto del genere. Ennesima dimostrazione di chi sono i numeri uno dopo i mostri sacri del lontano passato!