Una caratteristica ricorrente dei gruppi prog sudamericani è quella di fondere gli insegnamenti di questo o quel mostro sacro del progressive inglese con il feeling latino del paese d'origine. Esempi di queste commistioni possono essere Pablo "El Enterrador" (per il passato) e Rael (per il presente). Anche i SOM NOSSO DE CADA DIA, nel loro lavoro d'esordio, si inseriscono su questa linea miscelando, con risultato buono ma non certo superbo, ammicamenti a NICE ed EL&P (citiamo gli esempi delle fughe tastieristiche di "O som nosso de cada dia" o "Bicho do mato") e tendenze prettamente latine, riscontrabili soprattutto nelle melodie delle parti cantate (in portoghese). Il risultato è, qui più che altrove, un po' ibrido per chi è abituato ad ascoltare produzioni di marca anglosassone, ma comunque degno di nota; soprattutto nelle sezioni strumentali "tipicamente primi 70" il gruppo fornisce una buona prova, che purtroppo è almeno in parte inficiata dalla scarsa adattabilità dell'idioma portoghese a contesti progressive. Come ho già detto, una discreta ristampa, sebbene il Sudamerica abbia offerto anche cose decisamente superiori. Assieme alla riedizione del primo lavoro, P.R.W. ha pubblicato anche un live registrato nel 1994 in seguito alla riformazione della band, contenente alcuni brani da "Snegs" più altri, che probabilmente erano inclusi nel secondo lavoro, omonimo. Posso dire che la registrazione live risulta forse superiore a quella dei brani realizzati in studio per "Snegs", e che le composizioni di questo hanno subito una rielaborazione in chiave jazz-funky, stranamente in alcuni casi addirittura guadagnandoci. Il risultato finale è dunque decente, ma nutro forti riserve sull'utilità di una simile produzione.