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LEON ALVARADO Music from an expanded universe Melodic Revolution 2014 USA

Con una copertina così minacciosa e lugubre mi sarei aspettato di ascoltare come minimo un disco di progressive metal o comunque qualsiasi altro genere metalloso, invece l’inquietante organismo biomeccanico che, a ben guardare, sembra strizzare l’occhio a “Brain Salad Surgery”, oltretutto un discreto omaggio a H.R. Giger, recentemente scomparso, è la copertina di un EP di sofisticato progressive rock orientato verso l’universo dei King Crimson e le relative emanazioni solistiche più recenti, specialmente Trey Gunn… In effetti proprio Trey Gunn suona il basso e la sua inconfondibile Warr Guitar nei cinque brani di “Music From An Expanded Universe”, insieme all’amico percussionista Jerry Marotta, presente nei due brani d’apertura. “Music From An Expanded Universe” è un cd inevitabilmente devoto alla perpetuazione del suono più “moderno” dei King Crimson, con l’eccezione dell’ultimo brano, un estratto live di “Cinemania”, pezzo incluso nel cd d’esordio “Genesis And Other Original Stuff”, uscito nel 2009: il nostro buon Alvarado sembra che stia ripercorrendo alcune delle tappe fondamentali del progressive rock britannico, alla sua personale rilettura di alcuni classici dei Genesis ha seguito il mini cd “Strangers in Strange Places” con un paio di ospiti eccellenti, Bill Bruford e John Goodsall, ed infine il passaggio verso sonorità meno sinfoniche e più inclini all’ambient elettronica con “Music From An Expanded Universe”, anche se pare imminente il ritorno verso sonorità più ariose e pompose con un nuovo cd in collaborazione con Adrian Sherwood e nientedimeno che Rick Wakeman…. Comunque, mi pare evidente che il talento di Leon Alvarado come tastierista sia mosso principalmente dalla passione verso il progressive rock e di conseguenza come lui stesso ha affermato “I try to create the type of music that i wouldlikeas a fan”: quindi non dobbiamo aspettarci nessuna particolare rivoluzione o novità in questo EP ma almeno possiamo percepire qualche vibrazione positiva e specialmente godere di Trey Gunn che è sempre un piacere ascoltare, specialmente nel terzo pezzo “Blood Like Red” forse il momento più rappresentativo ed ispirato del cd, in cui si impegna in un raffinato lavoro di cesellatura ambient jazz dalle profumate speziature world che possono riportarci al suo “The Joy of Molybdenum”, affiancate da un discreto lavoro in simil-mellotron di Alvarado… Se escludiamo la buona deviazione genesisiana finale di “Cinemania”, i momenti migliori di questo piccolo cd sono da rilevare proprio nelle fasi più ambientali, evocative ed astratte, in un certo senso musica di routine ma comunque di sicura efficacia, come sta a dimostrare la criptica opener “Irreverence Part I”: per i fanatici collezionisti di materiale crimsoniano e per i fan di Trey Gunn (e Jerry Marotta!) direi che l’ascolto è consigliato.


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Giovanni Carta

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