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CAILLOU Caillou Soleil Mutant 2013 FRA

Non smetteremo mai di elogiare la Soleil Zeuhl. La casa discografica transalpina magari non può vantare un catalogo ampissimo, ma quando procede a qualche pubblicazione i risultati sono sempre di alta qualità, sia che si tratti di ristampe, sia che si tratti di nuove proposte. Una bella novità del 2013, lanciata con l’etichetta parallela Soleil Mutant, è sicuramente l’esordio dei Caillou. Si tratta di un quartetto esplosivo, dall’elevato tasso tecnico, formato dal batterista Philippe Gleizes (nel suo curriculum collaborazioni di grande spicco con Médéric Collignon e Offering), dal chitarrista Rudy Blas, dal tastierista Matthieu Jérôme e dal bassista Charles Lucas. Il cd di debutto, omonimo, ci fa conoscere al meglio questi musicisti, in grado di tenerci concentrati sull’ascolto con un repertorio interamente strumentale di circa un’ora. “Hum hum” apre le danze con tre minuti e mezzo dalle atmosfere un po’ bizzarre, tempi lenti e la percezione che qualcosa è in agguato. E infatti quando parte “Vicor F.” (primo di due riferimenti al cinema horror) veniamo travolti da un magma incandescente di chitarra spigolosa, ritmi serrati pronti a variare in continuazione e sonorità costantemente in bilico tra zeuhl e jazz-rock. Le note viaggiano veloci e a briglie sciolte e la qualità resta elevatissima in questo mix brillante di spontaneità, potenza e passione. Anche gli altri brani mantengono queste caratteristiche e spesso e volentieri, durante l’ascolto, diventa facile pensare agli One Shot, per merito di questo sound asfissiante che lega jazz e zeuhl, che mostra un’unione di talenti che viaggiano insieme alla grande in una precisa direzione, che colpisce come un pugno nello stomaco nei momenti più minacciosi, ma che pure sa accarezzare con combinazioni strumentali di rara eleganza. Ascoltate i nove minuti di “Les Carpates” (composizione firmata Gleizes in omaggio al “Dracula” di Francis Ford Coppola e nello specifico alla scena in cui Jonathan Harker affronta l’avventuroso viaggio in carrozza verso il castello in Transylvania), probabilmente il punto più alto del cd, per percepire al meglio quanto appena descritto: una vera e propria cavalcata verso abissi infernali in cui tutti sono protagonisti indemoniati, dalla coppia ritmica che pesta duro ai voli solistici e agli interscambi delle tastiere, del piano elettrico e della chitarra elettrica. Eccellente anche “Dancin’ dogz”, ideale punto di incontro tra i Magma “vandertopiani” e i citati One Shot e persino la ghost-track finale che porta a conclusione l’album mantiene standard elevati, legandosi alla perfezione alle altre composizioni che formano questo cd. Dopo Setna, Neom, Scherzoo e Xing Sa, ecco un’altra bellissima novità che entra a far parte della scuderia Soleil Zeuhl e che va a vivacizzare il panorama zeuhl francese. Concludiamo segnalando che la nuova line-up del gruppo farà scattare una molla a più di un amante del genere, visto che c’è stato un cambiamento e che alle tastiere troviamo adesso addirittura Emmanuel Borghi, per anni a fianco di Christian Vander nei Magma.



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Peppe Di Spirito

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