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SIMON STEENSLAND A farewell to brains AltrOck 2015 SVE

Simon Steensland, polistrumentista svedese, per professione compone musica da teatro da più di vent’anni. Simon Steensland ha però un hobby che sicuramente lo rende più interessante a noi, ovvero realizzare album che, banalizzando un po’, potremmo catalogare come avant prog con influenze Zeuhl. Tuttavia ciò che lo rende davvero speciale è il suo approccio alla musica. Per sua stessa ammissione si definisce “punk rocker”, definizione all’apparenza in pieno contrasto con la musica che propone. Non si reputa un musicista dotato e vuole raggiungere la musica che ha in testa scevro di ogni teoria musicale basandosi unicamente sul suo intuito e sul suo istinto. La cosa più importante è sapere cosa si vuole ottenere e perché. Come spesso accade la realtà è leggermente diversa dalla teoria e forse la sua musica non è così “punk”, ma ciò che è sicuro è che i suoi album, pur ovviamente avanguardisti e complessi, hanno un nonsoché di primitivo e selvaggio tali da renderli unici e fortemente riconoscibili all’interno del panorama RIO odierno.
“A Farewell To Brains”, ultima fatica dell’eccentrico musicista svedese, non sfugge da tutto ciò. Il disco è strutturato in 3 suite intervallate da 2 brevi brani che fanno da ponte. La musica è un RIO estremamente denso e oscuro (a questo punto vengono ovviamente in mente i primi Univers Zero e i Present), ma Steensland è Steensland e basta! La musica si fa ora ostinata ed ipnotica, alle volte quasi spirituale alla Magma, ora spigolosa e violenta, mantenendo sempre e comunque una compattezza di fondo. Sono evidenti le contaminazioni provenienti dalla sua esperienza professionale con il teatro, nella sua capacità di padroneggiare perfettamente le atmosfere e i vari umori dei brani. La musica vive fortemente su immagini e colori, rendendola, seppur complessa, fruibile.
Il musicista svedese dirige il suo gruppo a puntino come se fosse un orchestra, le suite sono delle piccole sinfonie con arrangiamenti che possiamo definire abbastanza insoliti per un “punk rocker”. Il gruppo di musicisti che li asseconda è come suo solito una piccola orchestra composta da una nutrita schiera di coriste e diversi strumenti a fiato, con un paio di clarinettisti che conferiscono all’album quelle sonorità tanto “progg” (prog svedese). Ritroviamo molte vecchie conoscenze, alcuni dei quali hanno già suonato con lui nei precedenti album. Su tutti è da evidenziare il lavoro alla chitarra molto frippiana di Einar Baldursson (Gösta Berlings Saga), e la poderosa batteria di Morgan Ågren (Mats/Morgan), vero motore dell’album che rende possibile ogni follia musicale del geniale musicista svedese. Infine c’è assolutamente da sottolineare il contributo al basso di Guy Segers nel brano “The Idiot”, completando con Ågren una sezione ritmica infernale, una vera e propria macchina da guerra, che rende il brano inesorabile e devastante.
Detto tutto ciò potrà sembrare strano affermare che “A Farewell To Brains” suona più “normale” dei suoi predecessori: Steensland ha raggiunto la sua maturità artistica e ha il pienissimo controllo su ogni singolo tessuto musicale dell’album, pur assecondando sentieri poco convenzionali il disco suona più omogeneo. Tuttavia rispetto al predecessore probabilmente perde qualcosina, in particolare riesce a stupire meno, ma sicuramente possiamo essere soddisfatti, pur essendo diverso, lo standard qualitativo rimane comunque notevole.
L’universo musicale di Steensland non è certamente un luogo facile e sicuro dentro il quale addentrarsi, ma certamente appagante per tutti gli intrepidi che hanno il coraggio di farlo. Sono pochi gli artisti che oggi giorno hanno una cifra stilistica così riconoscibile e in vent’anni di carriera continuano a sfornare prodotti di pregio. Ovviamente i fans di questo artista svedese rimarranno soddisfatti anche questa volta, così come gli amanti delle sonorità RIO che non dovessero ancora conoscerlo. Tutti gli altri, beh… potrebbe essere l’occasione giusta per rimettere in gioco i vostri gusti musicali e scoprire un artista unico!



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Francesco Inglima

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