|
THE DREAMING TREE |
Silverfade |
Bombsite Productions |
2015 |
UK |
|
Il quarto album di questa band britannica è un concentrato ricco di stili differenti. Siamo quindi di fronte ad un lavoro abbastanza eterogeneo le cui coordinate variano spesso di brano in brano, con il progressive rock a fare capolino in più di un’occasione. L’inizio è molto intrigante con la sequenza di tracce “Yesterday’s tomorrow”, “Heart shaped bruises” e “Yours to find”, che in più di un frangente fanno venire in mente sia gli Echolyn che gli Spock’s Beard più diretti, con quelle chitarre abrasive ed un rock sufficientemente ricercato condito da interventi raffinati di tastiere (nel primo pezzo compare anche una tromba). A seguire troviamo momenti più duri, tra alternative, prog-metal e AOR, che tuttavia non perdono mai di vista la melodia soprattutto negli interventi vocali (“Autumn haze”, “Higgs”, “Jaded Summer long”, “Song in 7”), ma anche pop-rock stralunato e stravagante (“Cherry winters”, “Every minute lost”, con coretti femminili vagamente floydiani) e canzoni orecchiabili dal sapore semiacustico (“Loose it off” e “The ocean”). Ci sono poi composizioni più lunghe e articolate, con cambi di tempo e di atmosfera e variazioni che portano ad alternarsi parti aggressive e delicate ed è in queste occasioni che si avvertono i legami maggiori con il prog (“Forever not forever” e l’accoppiata finale “Kosovo” – “Zero to type one”). Nel complesso la proposta è abbastanza interessante, ma il disco è lunghetto (circa sessantasei minuti) ed offre tanta, troppa, carne al fuoco, al punto che si fa un po’ fatica a mantenere il coinvolgimento fino alla fine e viene naturale il pensiero che una durata più contenuta avrebbe giovato parecchio.
|
Peppe Di Spirito
|