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I, THE BETRAYER |
7 (EP) |
Darkspawn Records |
2017 |
NOR |
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Norvegesi, fondati nel 2014 e per due anni a lavoro su questo EP di debutto. Tantissimo metal, intricato e contorto, niente prog, se non forse nella sua concezione di espandere le delimitazioni di un singolo genere. In questo mini-album di trentuno minuti si avvertono influenze estreme e compresse come quelle dei Machine Head e soprattutto il tecnicismo degli Annihilator del mastermind Jeff Waters, il cui techno-metal con intermezzi chitarristici vagamente classici è riconoscibile soprattutto nell’iniziale “Credulity”. Un brano in cui il ritornello è sostenuto da una voce che tende anche a farsi melodica, come gli inizi di “Conformity” e “Humanity”, con palese riferimento a James Hetfield dei Metallica. Proprio l’ultimo brano menzionato sembra il più convincente, il più complesso, seguito dall’oscura “Creatures of Hate”. Nei sei brani (più la ghost-track “IgnorancePt. 1”, che segna forse un nuovo inizio) vi sono ritmiche complicate, cambi di registro ed assoli tanto improvvisi quanto veloci. Lo si ribadisce: è metal, per di più tendente a quello estremo, con sottofondi growl tipici del death-metal scandinavo, che però non sono mai invasivi e vengono più che altro sfruttati in un contesto d’atmosfera. Nel loro genere, se continueranno ad evolversi, questi norvegesi potrebbero fare grandi cose. Nel loro genere, per l’appunto.
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Michele Merenda
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