I gruppi chiamati Mirage cominciano ad essere un numero ragguardevole. Questi francesi non fanno misteri di ispirarsi, a partire dal nome evidentemente, ai Camel e mettono in piedi un dischettino piacevolissimo che già in partenza vi consiglio caldamente, se amate le atmosfere romantiche e melodiche dei migliori tempi di Bardens e soci. Siamo nel campo del Canterbury melodico dunque, con qualche spruzzata di flower power che impreziosisce la miscela generale. Incredibilmente il primo brano si discosta da tutto il resto, tanto che all'inizio mi è sembrato di essere in procinto di ascoltare un clone niente meno che dei Landmarq! Il cantato è affidato alla sapiente ugola di Agnès Forner, molto vicina alle tonalità magiche di Annie Haslam, che molto contributo dà alla riuscita dell'album producendosi anche col flauto. Difficile davvero trovare una pecca a questo disco, se non appunto la sua scarsa originalità; questo difetto è veramente destinato a dissolversi come neve al sole durante l'ascolto di questi 8 brani dagli arrangiamenti ricchi e ben congegnati in cui l'orchestrazione dei vari strumenti rappresenta quasi un piacere a sé stante. Veramente uno dei miei preferiti dell'anno!