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ALCHEM Viaggio al centro della terra The Triad 2018 ITA

Questo degli Alchem è l'ultimo disco di un lungo tragitto iniziato circa una ventina d'anni fa, con alle spalle un paio di misteriosi cd autoprodotti, dei quali "Shadows" era l'esordio uscito giusto nel 2008: il termine "misterioso" è quanto di meglio si potrebbe dare alla musica di questo trio romano, composto dal chitarrista Pierpaolo Capuano, dalla cantante Annalisa Belli e dal bassista Luca Minotti, "Viaggio al Centro della Terra" è difatti un interessante ibrido che si posiziona in quella terra del crepuscolo in cui il linguaggio del progressive rock più oscuro tende ad avvicinarsi a sonorità metal doom/decadenti. Caratteristica degli Alchem è un approccio comunque fermamente sotterraneo e talvolta quasi artigianale, privo di particolari orpelli, eccessi tecnicistici o perfezionismi. Tutto molto spontaneo direi, e nei momenti migliori, specialmente quelli in cui la vena dark progressiva viene lasciata in piena libertà, gli Alchem riescono ad evocare un'atmosfera carica di tensione esoterica da far venire i brividi di piacere per chi è abituato a percorrere certe particolari strade musicali...
Ho visto che un po’ pretestuosamente gli Alchem sono stati definiti come "alternative" progressive metal ma di fatto rientrano nel filone dei gruppi progressive (e) metal con voce femminile, quindi perseguono uno stile preciso fatto di atmosfere criptiche e gotiche, frammentate con passaggi hard e momenti più ariosi quanto decadenti, quindi fortunatamente di sonorità "alternative" comunemente intese non se ne sentono.
Annalisa Belli, autrice anche dei testi, ci offre una bella prestazione con la sua voce cristallina ed ammaliante, in grado di mettersi alla pari con muse ispiratrici come Tori Amos, Kate Bush, Sophya Baccini e Liv Kristine. Le parti prettamente metal, abbastanza canoniche anche se efficaci nel loro contesto, ci fanno pensare ai Fates Warning più oscuri e Mercyful Fates, come anche a gruppi più gotici come Theatre Of Tragedy nelle parti più vellutate e cimiteriali; il lato progressivo, di fatto quello più interessante, evoca paesaggi piuttosto sinistri con alcuni momenti alquanto spettrali in cui si riesumano i Goblin più moderni come anche certe cose di Antonius Rex, Presence e un pizzico di King Crimson; non a caso ritroviamo come ospite Diego Banchero de Il Segno Del Comando in un brano, insieme con il violinista Emilio Antonio Cozza dei pagani Emian.
"Viaggio Al Centro Della Terra" nella sua varietà stilistica è un lavoro comunque abbastanza ben amalgamato, sempre nei limiti di un disco registrato in maniera poco più che amatoriale, nel bene e nel male... Ma in fondo, spesso, certe sonorità un pochino più cavernose e polverose del solito danno quel giusto fascino undeground, specialmente in una musica dai contorni criptici come quella degli Alchem...



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Giovanni Carta

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