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RESIDUOS MENTALES Introspection autoprod./InsideOut Music Web Promotion 2018 GRE

Questo dei Residuos Mentales è un progetto in studio concepito da Stratos Morianos, attualmente tastierista della band prog rock greca Verbal Delirium, autori di tre dischi di buon progressive rock che procede su un piano parallelo tra classici come VDGG, il Peter Hammill solista e King Crimson, ed una tipica contemporaneità più patinata alla Steven Wilson/Porcupine Tree, con un tocco di alt rock radiofonico alla Muse; "Introspection" è il frutto di una lunga gestione avvenuta a partire dal 2012, insieme con il chitarrista Alexandros Mantas, con l'idea di produrre un'opera interamente strumentale che approfondisce, sia pur in ambito diverso, le simili ombrose suggestioni che risiedevano anche nella musica dei Verbal Delirium, specialmente tra il secondo disco autoprodotto "From The Small Hours of Weakness", uscito nel 2013, ed il terzo "The Imprisoned Words of Fear" uscito nel 2016 per la Bad Elephant Music. In "Introspection" la musica di Morianos ha una impatto più orchestrale negli arrangiamenti ed allo stesso tempo minimale, senza particolari orpelli o ridondanze: come accade nei Verbal Delirium, c'è una netta propensione a sviluppare melodie e tematiche sonore con un ampio supporto del pianoforte tanto da imprimere una decisa impronta cameristica e neoclassica alle composizioni, con l'impiego in diversi brani di violino e cello ed un soffuso ed efficace utilizzo dei synths... L'impatto sonoro ha un taglio discretamente "cinematografico", ci offre situazioni dalle trame sonore mediamente brevi ma assai avvolgenti, bilanciandosi tra onirica poesia introspettiva crepuscolare talvolta dai tratti folk e riflessioni musicali decadenti e dall'afflato vagamente gotico. "Introspection" nel suo insieme vuole essere un concept sulle memorie più o meno spiacevoli del passato, che riemergono ciclicamente talvolta anche in maniera spietata... Da qui una "introspezione" musicale interamente strumentale che ci mette di fronte contro le nostre paure ed apprensioni aprendo il "Pandora's Box" (per citare il brano d'apertura) del nostro passato... Nei suoi trentasei minuti, durata classica di un lp che riecheggia anche nel fruscio del secondo brano "Alienated" su uno sfondo piovoso ed autunnale, Residuos Mentales oltre alle più austere inclinazioni neoclassiche ci svela un retaggio progressivo che in questo caso passa idealmente dai Camel a Mike Oldfield fino ad arrivare ai nostri Eris Pluvia ed Ancient Veil, accompagnandoci verso un mondo malinconico e sfuggente fatto di ombre e ricordi affiorati nel tempo...



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Giovanni Carta

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