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I VIAGGI DI MADELEINE |
I Viaggi di Madeleine |
autoprod. |
2019 |
ITA |
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E’ dal 2015 che va avanti il progetto del terzetto leccese denominato I Viaggi di Madeleine e composto da Francesco Carella (voce, tastiere e sinth bass), Giuseppe Cascarano (chitarra) e Giuseppe Quarta (batteria). Dopo un demo ed un po’ di attività dal vivo la band arriva al 2019 all’esordio discografico autoprodotto. Si tratta di un lavoro orientato verso un progressive rock di stampo sinfonico e dai connotati dark. Il cd dura poco più di cinquantatré minuti e contiene cinque composizioni di ampio respiro, prevalentemente strumentali, ognuna delle quali è preceduta da una breve introduzione recitata, alternando la lingua italiana e quella inglese. “Kamaloka” ci fa entrare nel pieno del disco, con una cavalcata di oltre dodici minuti, in cui si incrociano costantemente le tastiere dai toni classicheggianti ed una chitarra elettrica ruvida, quasi sabbathiana. A metà del pezzo c’è un improvviso rallentamento, che incrementa i rapporti con la storica band di Toni Iommi e che porta ad atmosfere cupe e oniriche. Dopo un assolo di batteria i ritmi tornano ad essere più spediti e si possono ascoltare nuovi abili intrecci strumentali. Questa traccia d’apertura sembra delineare immediatamente quelle che sono le caratteristiche dell’album. Qualche soluzione più particolare la possiamo ritrovare in “Contrappunti d’autunno”, dove emerge una vena psichedelica trascinante nella parte strumentale ed un indirizzo più melodico in quella cantata. In effetti, uno dei punti forti dei Viaggi di Madeleine è la capacità di costruire composizioni nelle quali, nonostante cambi di atmosfera, di stile e di tempo, si mantiene una forte omogeneità che dona anche una certa identità di gruppo. E in tutto questo i musicisti amano mostrare la loro passione per il “rock”, indipendentemente dal fatto che possa mostrarsi duro e oscuro, o più legato al progressive, o, ancora, che sia tinto di colori psichedelici. Una menzione speciale la vogliamo fare per la conclusione affidata a “Mendicante”, che evidenzia una marcia in più, spingendo verso una resa migliore le caratteristiche descritte con le quali la band porta avanti la sua musica. I Viaggi di Madeleine sembrano partire dagli anni ’70 e da certi gruppi prog italiani dalle forti componenti dark (Jacula, Balletto di Bronzo, Goblin, Biglietto per l’Inferno), infarcendoli con buona personalità, con qualche ingrediente non distante dal doom e da certe soluzioni care alle proposte della casa discografica Black Widow. Il risultato è decisamente gustoso e mostra un gruppo dalle notevoli potenzialità, leggermente penalizzato da un’autoproduzione che non fa risaltare adeguatamente i suoni. Riassumendo: pollice alto per la qualità dei brani presentati, per la discreta personalità, per le coinvolgenti dinamiche e per l’ottima intesa tra i musicisti; pollice verso per la registrazione non completamente soddisfacente e per una prestazione vocale che non sembra all’altezza. Aggiustando quei difettucci dovuti forse anche all’inesperienza i Viaggi di Madeleine potranno regalare grandi cose. Nel frattempo un 7 pieno finale se lo meritano tutto.
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Peppe Di Spirito
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