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VV.AA. |
The river of Constant change (a tribute to Genesis) |
Mellow |
1995 |
ITA |
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Come se non bastassero i tributi che costantemente ci vengono imposti dallo Stato, anche molte etichette, da un po' di tempo a questa parte, impongono alla nostra attenzione CD-tributo a questo o quel gruppo/artista storico. Il prezzo di vendita di questi CD spesso giustifica il nome di tributo, è anche il caso di questo doppio album dedicato al gruppo simbolo del Progressive (primo omaggio ad esso tributato), però... però... beh, c'è una confezione molto ben fatta, con le belle illustrazioni di Laura Germonio, un ottimo libretto informativo gruppo per gruppo e poi... c'è la musica dei Genesis. L'utilità di questi dischi ognuno la potrà ricercare dentro di sé; quello che posso dire è che la produzione è buona e la scelta dei brani anche, non soffermandosi sui soliti pezzi noti, anzi quasi evitandone alcuni e presentando proposte dal maggior numero possibile di album. I gruppi, o singoli artisti, qui presentati provengono quasi tutti dal mondo del Prog, ciò che garantisce una conoscenza ed una dedizione alla materia che un set di artisti più famoso non avrebbe potuto offrire; quale utilità avrebbe avuto in effetti una "Watcher of the skies" fatta da... Vasco Rossi....?
Tra le 27 riproposte spiccano sicuramente coloro che hanno voluto un po' reinterpretare e personalizzare il pezzo assegnato; chi ha cercato di riprodurre fedelmente l'originale è andato inesorabilmente incontro al raffronto diretto, finendone ovviamente nettamente sconfitto. Anche in funzione di ciò, le prove migliori possono essere (secondo me, ma ognuno farà le proprie considerazioni, e comunque non è un giudizio sul valore dei singoli gruppi) quelle dei Moongarden ("Living forever"), Men of Lake ("Twilight alehouse"), Mysia ("Hairless heart"), Legend ("The day the light went out"), Graziano Romani ("Looking for someone"), Finisterre ("Harlequin"), Art & Illusion ("Lilywhite Lilith"), Max Michieletto ("Horizons") e Paul Ward ("Wot gorilla?"). Tra gli altri partecipanti più conosciuti possiamo ricordare i Dracma, Final Conflict, Galahad e The Ancient Veil. Sono presenti ovviamente anche alcune cover bands, come i milanesi Queen Of Maybe e Decode ed i tedeschi Seconds Out, mentre gli altri sono gli Algebra, Notturno Concertante, Lincoln Veronese, TMA, Nostalgia, Germinale, Submarine Silence (gruppo parallelo ai Moongarden), Mirage, Evolution, Irrgarten ed Unicorn. Un'analisi più che accurata, brano per brano, potete trovarla nel n° 15 della fanzine Dusk, che è stata la promotrice di questo CD.
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Alberto Nucci
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