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SERGE FIORI |
Seul ensemble |
Sony Music |
2019 |
CAN |
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Serge Fiori ha legato il suo nome a quello degli Harmonium, straordinaria band canadese che fece un percorso breve negli anni ’70, ma che fruttò tre dischi in studio (di cui uno doppio) uno più bello dell’altro. Di recente il Cirque Eloize, tra le sue varie proposte, ha inserito lo spettacolo “Seul ensemble”, strettamente legato alla musica di Fiori e degli Harmonium. Si tratta di una di quelle esibizioni moderne in stile Cirque du Soleil con protagonisti musica, danzatori, acrobati e ricche scenografie. Per l’occasione Fiori si è contornato di tre bravissimi musicisti (Louis-Jean Cormier alle chitarre, al basso, al sintetizzatore, alle percussioni e alla voce, Alex Mc Mahon al piano, alle tastiere, al basso, alla batteria, alle percussioni e alla voce, Guillaume Chartrain al basso e alla voce), ai quali si aggiungono vari coristi, una sezione archi ed una sezione fiati. Viene recuperato gran parte del repertorio storico degli Harmonium, al quale si aggiungono due estratti dal bellissimo album “Deux cents nuits à l’heure” attribuito a Fiori insieme a Richard Séguin e tutti i brani sono stati riarrangiati e risuonati per lo show. Quale occasione migliore per fare arrivare alla portata di tutti il risultato musicale di questa esperienza con la realizzazione di questo doppio cd? Due ore di musica a dir poco stupenda, che recupera quel connubio riuscitissimo di prog, folk, rock e reminiscenze classiche che erano alla base dei dischi degli Harmonium. Il lavoro di Fiori e soci è stato a dir poco eccellente, perché il trattamento che è stato dato a pezzi straordinari fa sì che questi acquisiscano nuova lucentezza. Il sound pulitissimo fa assaporare ancora di più, se possibile, quelle arie ora pastorali, ora più vibranti che chi conosce già bene gli album “Harmonium”, “Si on avait besoin d’une cinquième saison” e “L’héptade” ha assimilato già da tempo. Dall’apertura affidata a “Vert”, primo brano anche del secondo dei lavori citati (e da molti considerato il capolavoro degli Harmonium ed uno dei vertici assoluti del prog canadese) è un susseguirsi di emozioni continue, passando per gioielli come “Comme un fou”, “Viens danser”, “Depuis l’autumne”, “Le premier ciel”, “Aujourd’hui je dis bonjour à la vie”, “L’exil”, “Comme un sage”, giusto per citarne alcuni. Anche una versione tagliata di “Histoires sans paroles” (in origine una suite di oltre diciassette minuti) non perde un briciolo del suo fascino. D’altronde, trattandosi di composizioni rielaborate per l’accompagnamento di uno spettacolo ricco di movimento era inevitabile renderle più concise. La formula, tuttavia, resta quella di una proposta musicale con una vena malinconica di fondo che ogni tanto si lascia andare ad un po’ di leggerezza, che fonde generi e timbri, in cui le sonorità acustiche della chitarra o del flauto lasciano poi spazio a quelle più sferzanti elettriche, o si fondono con esse e dove le dinamiche mostrano talento e fantasia. Dulcis in fundo, c’è da rimarcare come anche le parti vocali siano di gran livello, mostrandosi calde, eleganti e perfette per questo tipo di proposta. Alla fine è stato fatto davvero un lavoro eccelso e dire che il risultato finale è soddisfacente è a dir poco riduttivo, perché la qualità della musica è così elevata che il giudizio non può che essere elevatissimo, permettendo a “Seul ensemle” di essere un album straconsigliato sia a chi conosce già bene gli Harmonium, sia come passo iniziale per chi ha voglia di avvicinarsi a questa grande band per la prima volta.
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Peppe Di Spirito
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