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THE NON-FUNCTIONAL SAINTS 2 Luminol Records 2020 UK

Nome curioso che si è dato il duo composto da Nick Lewis e Phil Minns: dei santi disfunzionali non potrebbero offrirci altro che una musica ben poco rasserenante, ed in effetti questo loro primo cd uscito per la Luminol, etichetta milanese intenta a dare spazio ai gruppi progressive più inclini ad una visione alternativa del genere, racchiude in sé un bel po' di inquietudine...
Registrato e composto in un brevissimo lasso di tempo, circa una settimana, con il minimo indispensabile, due laptops ed un mixer, “2”, numero che si riferisce all'appartamento/studio (berlinese) in cui si è svolta la session, è di fatto un'opera artigianale di musica ambient-elettronica. Quindi, ovviamente, non progressive (rock). Questo disco si può definire artigianale in quanto è realizzato proprio con il minimo dei mezzi, minimale negli intenti e nell'espressione musicale: sonorità da laptop, gelide, che ben poco hanno di umano tra sampling, white noises, ritmiche (volutamente blande) digitali, qualche accenno melodico e tutto il restante bagaglio minimal-ambient idm contemporaneo... Musica che potrebbe di conseguenza risultare assai repulsiva per buona parte dei cultori progressivi... Non a caso i The Non-Functional Saints frequentano più le zone impervie di Boards Of Canada nonché gente come Mira Calix, quindi un'electro ambient piuttosto torbido, dalle tinte psicotiche e stranianti, e nonostante la location berlinese l'influenza “kraut” non si esprime neppure in maniera particolarmente esplicita...
Di fatto questo cd è un EP con l'omonimo pezzo “2” dalla durata di 22 minuti proposto (appunto...) due volte di seguito, in una versione completa e in un'altra separata in cinque parti distinte anche se di fatto le differenze tra le due versioni sono pressoché nulle... Comunque, il pezzo che ci propongono i nostri santi disfunzionali risulta assai intrigante nel suo alternare fasi melodiche ombrose da thriller sci-fi a snervante ambient-drone narcolettica; musica fatta davvero con poco o niente, solo con un minimo di gusto insieme alla giusta percezione del suono.
Tenendo conto che questo è un genere che è già stato sviscerato in maniera esauriente negli ultimi 20 anni, c'è sempre da sperare anche in qualcosina di più, come dire, coraggioso, per andare oltre le regole di uno stile ben codificato... Nonostante tutto, chi ha avuto una seria infatuazione per le passate produzioni Warp Records/Ninja Tune saprà sicuramente in qualche modo apprezzare questo piccolo dignitoso prodotto di musica indipendente.



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Giovanni Carta

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