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DIVÆ PROJECT Stratosferico Progressivamente/Universal Music Italia 2021 ITA

Questo mini-album di circa ventidue minuti è uscito solo in vinile nel 2021, in edizione limitata e numerata di 500 copie, in occasione del Record Store Day, sotto la supervisione di Guido Bellachioma. E proprio quest’ultimo è il fautore di “Stratosferico”, che lega il suo nome a quello dei romani Divae, autori di “Determinazione” nel 1995, in un progetto aperto. E sono infatti tantissimi i musicisti presenti. Innanzitutto bisogna davvero dire un grosso “grazie” a Daniela Ronconi e Christian Capiozzo, che hanno concesso due registrazioni inedite di Demetrio Stratos e Giulio Capiozzo, storici membri degli Area. Tra i vari contributi ci sono anche nomi di peso, come Lino Vairetti, Gianni Nocenzi, Enzo Vita, Fabio Trentini e persino Gazebo, sì, proprio quello che ottenne un notevole successo commerciale negli anni ’80.
Il disco inizia con la title-track, che è uno degli esperimenti di Stratos, che gioca con i suoi classici vocalizzi per poi impegnarsi in una specie di scioglilingua greco. Accanto all’ugola di Stratos il pianoforte e i sintetizzatori di Davide Pistoni creano una dimensione sonora legata al jazz d’avanguardia. Subito grandi emozioni, quindi e partenza migliore non ci poteva essere! “L’urlo” parte da uno schema percussivo registrato da Giulio Capiozzo, su cui è ancora Pistoni a tessere trame particolari con i suoi strumenti, ottenendo un effetto non dissimile da quello proposto da Carl Palmer con le sue composizioni sul primo “Works” di Emerson, Lake & Palmer. La prima facciata si conclude con “Rawon”, un gioiellino inedito e raffinato di poco più di cinque minuti eseguito al pianoforte acustico da Gianni Nocenzi, che continua con la sua classe innata nella direzione intrapresa con l’album “Miniature” nel 2016.
Il lato B è interamente occupato da tre brani degli Osanna tratti da “L’uomo”: “Introduzione”, “L’uomo” e “L’amore vincerà di nuovo”, in omaggio a Danilo Rustici e ai cinquant’anni di questa storica pubblicazione. Ci sono diversi musicisti ad alternarsi nelle esecuzioni (spicca la presenza dello stesso Lino Vairetti) e le interpretazioni di questi tre pezzi sono davvero ben fatte, modernizzando magari i suoni, ma mantenendo pienamente il rispetto e lo spirito degli originali, che nel 1971 aprivano a loro modo la stagione del prog italiano.
Nella confezione del disco sono inoltre presenti la busta contenente il vinile, dove ci sono la presentazione, i testi e i credits, più un poster con un bel disegno fantasy a colori. Come intuibile, al momento non si può trovare “Stratosferico” facilmente sui canali tradizionali e a prezzi economicissimi, ma non è ancora diventato merce rara per la quale ci si deve svenare. Di certo il valore musicale, pur nella breve durata del disco, è decisamente elevato.



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Peppe Di Spirito

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DIVÆ Determinazione 1995 

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