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WINTER IN EDEN Social fake Cherry Red Records 2022 UK

Quarto album per questa band inglese, che deve il suo nome evocativo al romanzo omonimo di Harry Harrison. Contestualmente, si regista l’ingresso del nuovo chitarrista Benji Lynch. A parte questo, permane la vecchia guardia formata dal bassista Ian Heddle, dal batterista Steve Hauxwell (subentrato nel 2012), dal tastierista Steve Johnson e soprattutto dalla cantante Vicky Johnson, voce e immagine del gruppo (formatosi nel 2007). In realtà non c’è molto da dire, perché qui viene proposto symphonic-metal melodico, che magari qualcuno vorrebbe spacciare per prog sinfonico. Ma non c’è nemmeno l’ombra di qualcosa che potrebbe essere ricondotto al prog, nemmeno in chiave prog-metal, quindi è davvero difficoltoso recensire il loro ultimo lavoro in questo contesto. Produzione cristallina e a volte anche sfiatata, sfociando in certi momenti nel caotico; la batteria, per quanto pesti duro, suona sintetizzata e “sottile”, mentre le tastiere vengono suonate un po’ in stile violino e un po’ricreano torbide atmosfere “tecnologiche”. Si è parlato stilisticamente di altri gruppi come gli Epica, ma soprattutto nella prima parte il nome di riferimento rimane quello degli Evanescence. Interessanti i tre capitoli che compongono “Critical Mass”, però – probabilmente – la migliore risulta essere “Down”. Qualcuno si sforzerà di volerci vedere per forza del prog, visto che le ritmiche non sono lineari e quindi – ovunque ci sia variazione – occorre tirare in ballo il fenomeno, come se i singoli generi non possano essere in sé dinamici. Comunque, questo risulta essere il brano che sfugge maggiormente agli stereotipi. Molto gradevole anche la conclusiva “Exclusive Invitation”, dove la tematica del volo sulle ali della fantasia si riflette anche sulle scelte compositive.
L’album, dedicato a David Moody e Ian Lynch, mostra delle lyrics molto personali e comunque fortemente attinenti a situazione concrete, in genere di vita vissuta. Come si sarà capito, è consigliato agli amanti del genere. Si segnala che il booklet interno può essere aperto come un poster ed ingrandisce l’immagine di copertina, il cui art work è stato realizzato da Jan Yrlund.



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Michele Merenda

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