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VELUDO Nascimento e morte autoprod. 2023 BRA

I Veludo sono gli eredi dei Veludo Electrico, gruppo che negli anni Settanta coinvolgeva una serie di artisti abbastanza conosciuti nel panorama musicale brasiliano come Lulu Santos (chitarra e voce) e Fernando Gama (basso) dei Vimana. Si narra che questi ultimi dovessero confluire nella Patrick Moraz Band ma che giunsero infine allo scioglimento proprio per gli attriti con il musicista svizzero.
Il nucleo iniziale dei Veludo comprendeva il tastierista Elias Mizhrai, che sarà presente in tutte le incarnazioni del gruppo, il chitarrista e violinista Paulo de Castro (Os Mutantes, Pepeu Gomes e Heçou Doce), il batterista Gustavo Schroeter (A Cor do Som, Jorge Benjor, Raul Seixas e Zé Ramalho) ed il bassista Pedro Jaguaribe che verrà presto sostituito da Nelsinho Laranjeiras. Di quegli anni lontani in cui i Veludo riuscivano ad attirare su di sé l’attenzione del pubblico grazie alle loro composizioni complesse e sinfoniche, paragonate a quelle di gruppi come Os Mutantes, O Terço e Som Nosso de Cada Dia, non rimane che una testimonianza dal vivo, registrata nel 1975 durante un festival Prog da alcuni fans con registratori amatoriali e pubblicata soltanto nel 2020 su CD. Quella prima incarnazione termina nel 1978 senza lasciare altre tracce dirette e soltanto dal 2002 il monicker viene rispolverato per una serie di reunion che portano alla pubblicazione, in quello stesso anno, di “A Re-Volta” e nel 2016 di “Penetrando Por Todo Caminho Sem Fraquejar”.
“Nascimento e Morte” arriva grazie a Nelsinho Laranjeiras che, colpito profondamente dalla morte dell’amico Elias Mizhrai, decide di omaggiarlo registrando nuovamente 8 composizioni inedite scritte negli anni Settanta alle quali si vanno ad aggiungere come bonus 6 tracce storiche inedite e rimasterizzate. La nuova formazione include, oltre a Nelsinho (voce, chitarra, basso, chitarre e mandolino), Ronaldo Scampa (flauto, fischio e voce), Bê Moreira (tastiere), Sandro Lustosa (percussioni ed effetti sonori), Fabio Rizental (chitarra), Sérgio Conforti (batteria), Carlos Coppos (basso) e Nacho Mena (batteria). Il materiale proposto ci fa intravedere quella che doveva essere la grandezza e la genialità dei Veludo ai tempi del loro massimo splendore. I nuovi arrangiamenti sono freschi e spontanei ed assieme ai suoni caldi ed assolutamente non patinati donano a queste composizioni un tocco di autenticità che ce le fanno collocare senza difficoltà all’epoca in cui sono state concepite.
I brani hanno atmosfere abbastanza varie: alcuni, come la splendida traccia di apertura, “O Trem”, o la brillante “Cavalo Alazão”, sfoggiano una certa complessità con elementi acustici dal sapore etnico ed elettrici che si intersecano con vivacità, altri sono più confidenziali e cantautoriali, intrisi di una struggente malinconia. E’ il caso quest’ultimo di “Os Reis Da Magia”, che ci fa apprezzare la voce sognante di Nelsinho, accompagnata dal flauto e dalla chitarra acustica o della dolce “Dança Menino”. “Balada Cigana” ci offre invece momenti giocosi dalle deliziose inflessioni folkish, così come la divertente “O Gato E O Rato”. I paragoni con i gruppi brasiliani citati all’inizio di questa recensione sono ben giustificati e da un certo punto di vista rimpiango molto il fatto che non sia disponibile materiale d’epoca autentico e di buona qualità.
Le tracce bonus sono disomogenee fra loro per qualità ed ispirazione. Sebbene alcune non mi colpiscano più di tanto ne riconosco comunque il valore storico. Alcune come “Salve-se Quem Souber” o “O Meu Jeito De Ser” presentano delle sonorità anni Ottanta mentre “Irmã Das Cigarras” è una ballad ispirata scritta da Paul De Castro. In questo lotto di pezzi spicca però “Nascimento e Morte” con lo splendido violino di Paul De Castro e le languide atmosfere soft fusion.
Sebbene si tratti di un disco di fortuna, diciamo così, costruito con toppe e ritagli, non possiamo che apprezzare il fascino e la bellezza di questa musica fragile ed imperfetta che ci regala sogni e riflessi di altri tempi. Un ascolto, anche solo per curiosità, è sicuramente ben speso.



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Jessica Attene

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VELUDO Penetrando por todo caminho sem fraquejar 2016 

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