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ALBINÖ RHINO Return of the goddess Bad Road Cogito Ergo Sum / Addicted Label 2013 FIN

Abbiamo scovato questo trio finlandese di stoner rock/doom metal psichedelico con un cd d'esordio uscito nel 2013, quattro lunghi brani fedeli al verbo heavy psych, ovvero riffoni in loop continuo, assoli liquidi e "spaziali", suoni spesso pastosi, un mood ipnotico e fumoso.
Ed a questo punto la recensione potrebbe essere già bella che finita ma piace il modo in cui gli Albino Rhino dilatano le proprie idee in un trip discretamente efficace, se non ancora ovviamente un po’ acerbo e fondamentalmente senza riservare troppe sorprese o particolari innovazioni. Una grezza voce cavernosa da sciamano (appunto) cavernicolo ci istiga a partecipare ad antichi e lascivi riti pagani, celebrare culti di antiche e dimenticate divinità femminili....
Gli Albinö Rhino a modo loro cercano di seguire ed interpretare un po’ tutte le variazioni sul tema stoner, dal più grezzo e canonico assalto sonoro, alle efficaci derive più doom anche abbastanza tetre e sulfuree a dire il vero, fino alle più classiche e rilassate atmosfere seventies, ovviamente sempre con un tocco abbastanza crudo e senza troppi fronzoli. I riferimenti sono molteplici, la piacevole costante del rumore cosmico dei synth di sottofondo ed una certa visionarietà acida degli interventi solisti della chitarra, semplici ed essenziali, rendono l'ascolto piacevolmente stordente.
Con il tempo e l'esperienza nei lavori successivi gli Albinö Rhino si noteranno con un'ampia e più decisa impostazione space rock, in "Upolder" del 2016 attraverso altri due lunghi brani quasi del tutto strumentali e la partecipazione del Dr. Space (nonché Øresund Space Collective) Scott Heller, e nell'ultimo "Return To the Core" con un unico brano di 35 minuti in cui si esplorano territori heavy folk progressivi; non ci stupiamo quindi della presenza degli Albinö Rhino qui su Arlequins, approccio progressivo ad ampie vedute, gruppo da riscoprire!



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Giovanni Carta

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