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CORMORANO Obliquizioni d’autunno La Locanda del Vento 2023 ITA

Nati negli anni’70, i Cormorano ruotano attorno alla figura di Raffaello Regoli, cantante che ha avuto modo di formarsi grazie anche all’amicizia e agli insegnamenti di Demetrio Stratos, che lo ha influenzato non poco nella ricerca e negli esperimenti con la voce. La band riesce a pubblicare una cassetta autoprodotta solo nel 1990, mentre risale al 2001 l’uscita del cd “Giro tondo (giro) fuori scena”, edito dalla Mellow Records e contenente diversi brani risalenti ai seventies. A distanza di oltre un ventennio, i Cormorano si presentano con formazione rinnovata per questo nuovo “Obliquizioni d’autunno” (sottotitolo “… prima che l’aquilone se ne voli via”), disponibile per La Locanda del Vento, sottoetichetta della Lizard. La prima e la nona traccia del disco sono le più sperimentali, quelle che maggiormente mostrano la voglia continua di Regoli di esplorazione delle potenzialità della voce. “Obliquizione” è un incipit nel quale il cantante declama una serie di sillabe che andranno poi a comporre una frase completa, mentre sullo sfondo troviamo un sound d’atmosfera molto suggestivo, con il piano in evidenza. “Disarmoritmo”, invece, parte quasi come un raga, generando una sorta di sound tribale nel quale Regoli si “diverte” proponendo dei vocalizzi molto particolari. In mezzo a queste due composizioni ne scorrono altre sette, molto brillanti, che definiscono meglio l’indirizzo stilistico dei Cormorano. C’è una forte influenza degli Area meno d’avanguardia, con un vigore jazz-rock dettato dai piacevoli intarsi strumentali. Ma emerge in continuazione anche una sorta di “mediterraneità” nelle melodie che dona alla musica sia immediatezza che piacevolezza. E per completare l’opera non manca, di tanto in tanto, un po’ di verve zappiana. Ci sono delle rielaborazioni di alcuni pezzi molto rappresentativi già usciti sul precedente lavoro (“Cormorano”, “Nuovi colori” e “25 aprile”), che acquisiscono brillantezza per merito di una registrazione molto pulita. La durata dei brani non si prolunga molto, ma tra gli inediti spicca la stravagante “Festa di settembre”, che si dipana per otto minuti e mezzo dall’incedere teso e misterioso, tra echi di Van der Graaf Generator, la narrazione recitata di Regoli, ritmi marziali, nervosismi chitarristici, arrangiamenti singolari e divagazioni jazz-rock. Presenti anche due cover, decisamente riuscite: “Asia”, di Francesco Guccini e, a chiudere il disco, “Pugni chiusi”, storico pezzo portato al successo dai Ribelli con Stratos alla voce. Un ritorno sicuramente graditissimo, che mostra un gruppo che ha ancora voglia di dire la sua in un percorso che vede gli Area e Stratos alla base, ma sempre con lo spirito di chi è capace di far avvicinare con buoni risultati sperimentazione, jazz-rock e la carica più diretta del rock progressivo italiano.



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Peppe Di Spirito

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CORMORANO Giro tondo (giro) fuori scena 2000 

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