Home
 
FROM GROTTO Monuments of our time autoprod. 2023 FIN

Dopo l’esordio omonimo del 2017 e la “trilogia” musicale per il videogioco “Noita”, la band di Helsinki torna col suo secondo full-length lasciando per strada qualche pezzo della formazione iniziale. Rimane il nucleo forte del gruppo, vala dire il trio formato da Antti Pasonen (chitarre, voce), Riku Hyötyläinen (basso, voce, flauto, synth) e Pekka Takalainen (batteria, percussioni, synth). Nel corso del lavoro si aggiungono altri musicisti che impreziosiscono con i loro interventi alcune delle otto composizioni, migliorandone sensibilmente il contenuto.
Rispetto agli inizi c’è meno follia, non vi sono parti vocali nevrasteniche (all’epoca affidate al tastierista Joonas Turner), concentrandosi sul lato psichedelico della loro proposta. Le composizioni risultano varie, rappresentando otto singoli viaggi, otto esperienze differenti che presentano ciascuna la propria connotazione. Così, l’iniziale “Wildfire” si apre con tanto di percussioni e chitarra pregna di riverbero – nel pieno stile di quelle composizioni strumentali che guardano verso le suggestioni mediorientali –, per poi diventare via via più dura. Potrebbero venire in mente i turchi Siddharta, anche se poi qui non vi sono le medesime cavalcate soliste. Già la seguente “Shigir” aumenta il ritmo, con un’apertura molto divertente, ripetuta durante i break strumentali. Purtroppo, ciò che poteva essere pregustato – magari nello stile dei connazionali Kingston Wall, nel loro primo periodo – rimane esclusivamente nella sfera delle potenzialità, perché non viene affatto sviluppato a dovere e il brano termina come se quasi nulla fosse. Si diceva prima degli ospiti, che con la loro presenza danno qualcosa in più ai brani; è sicuramente il caso di Gleb Kolyadin, che tra tastiere e pianoforte dà un’ottima mano nei sette minuti di “I Remember Summer”. Una prima parte rock/psichedelica vecchio stile, molto solare, che proprio mentre rischia di rifarsi fin troppo agli Arabs in Aspic viene sapientemente lasciata alle spalle, grazie ad una nuova sezione molto jazzata; qui, i tasti d’avorio contribuiscono a creare varietà, movimento, spronando così anche le note soliste sulle sei corde. L’ultima parte, invece, guarda con nostalgia al dissolversi dell’estate, dopo che il ricordo era talmente vivido da sentirlo sulla pelle, sognando ad occhi aperti. Un pezzo particolare è “Turso”, probabilmente una creatura di qualche racconto finnico, che nonostante una certa cadenza atipica sciorina poi nel finale un assolo chitarristico tipicamente iberico. Un po’ della vecchia follia torna su “Discovery of a Tear”, per poi approdare nella nebbiosa terra di nessuno su “Das Boot”. Strumentale, ossessiva, visionaria, la composizione ha una connotazione “sperimentale”, con i sintetizzatori suonati da Mother Joonas. Che si tratti di quel Joonas di cui si era parlato all’inizio? Comunque, ascoltato un paio di volte, nel suo contesto si tratta di un esperimento interessante, addolcito dalle note di chitarra, che creano una specie di commento al vento siderale e alle percussioni opprimenti. Si tratta di un ponte ideale per passare a “Dandelion Tea”, rock psichedelico schizzato in pieno stile Gong, sia per l’uso del sax operato dall’ospite Anders Von Vaffendöffel in un’atmosfera allucinata e – soprattutto – per un approccio vocale che somiglia moltissimo a quello di Dave Allen nei migliori episodi di “You” (1974). Si termina con i sette minuti e mezzo di “The Unfolded Eye”, cantata spesso in maniera molto sarcastica e “fumata”, dove però vi è un’ampia parte strumentale in cui la chitarra elettrica viene finalmente lasciata libera di esprimersi. In un primo momento, vi sono anche degli intermezzi che potrebbero essere vagamente Crimsoniani, a scandire di volta in volta l’entrata della chitarra solista.
Il dischetto è scivolato via abbastanza velocemente, confermandosi discreto. Un trio tutto sommato divertente e simpatico, come la musica proposta, comunque ben suonata. Niente di più… e niente di meno.



Bookmark and Share

 

Michele Merenda

Italian
English