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OLD SEA AND MOTHER SERPENT Plutonian Addicted Label / NoName 2021 RUS

Partiti da un doom metal cavernoso con un groove un pò stoner, qualche interessante velleità melodica ed ambizioni "titaniche" che si evidenziano nella lunga durata dei brani presenti nel disco d'esordio "Chthonic", questo duetto russo proveniente dalla città di Egoryevsk formato da Anthony & Eugene ci riprovano nel 2021 dopo quasi dieci lunghi anni con il loro secondo disco "Plutonian" che dalle basi iniziali estremizza ed affina il tutto, buon per noi, in chiave discretamente progressive in una musica ambiziosa e carica di suggestioni "lovercraftiane" ed emanazioni alquanto malefiche. Come in "Chthonic" il disco ha una sua ragguardevole durata chilometrica di 78 minuti per quattro brani di sanguinoso doom metal, quindi armarsi di pazienza è il minimo che possiamo pretendere per immergerci in un lento e punitivo massacro del genere. "Plutonian" come accennato prima estremizza ed approfondisce al meglio lo stile di partenza degli Old Sea And Mother Serpent: le vocals si disfano degli ammiccamenti più stoner e di fatto si avvicinano ad un più criptico death metal; un riffing crudo, stereotipato nella più classica celebrazione del culto sabbathiano ma anche più affine al funeral doom, dalle movenze gotiche e più propenso a contaminazioni melodiche crepuscolari ed aperture acustiche piuttosto spettrali e decadenti; soprattutto metal e suggestioni minimali post rock seguono in questo lavoro una strada dolorosa ed opprimente, difficoltosa ma non priva di fascino. Inutile dire che ci voglia una certa affinità verso il doom più radicale, quindi Electric Wizard, Sleep, Conan, Skepticism la fanno da padrone, con riferimenti più o meno velati a Celtic Frost e Tryptikon. Ascolto impegnativo e monolitico, dunque, ma apprezzabile nella sua intensità e mancanza di compromessi.



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Giovanni Carta

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