Home
 
AGITATION FREE Momentum MIG Music 2023 GER

Ritorno a sorpresa per gli Agitation Free, paladini della kosmische musik tedesca dei primi anni ’70, che si presentano nel 2023, a ventiquattro anni di distanza da “River of return”, con un nuovo album in studio, che era in gestazione già dal 2014. Nel 2017 è venuto purtroppo a mancare il chitarrista Gustl Lütjens, presente comunque nei credits di “Momentum”, visto che sono state utilizzate anche diverse parti registrate prima della sua dipartita. A portare avanti il nome glorioso troviamo Lutz Graf-Ulbrich alle chitarre, Michael Hoenig, alle tastiere, sintetizzatori e percussioni, Burghard Rausch alla batteria e alle percussioni e Daniel Cordes al basso. La traccia di apertura “Nouveau son” si apre con una vecchia presentazione radiofonica francese del gruppo da parte del giornalista Pierre Lattès, mentre in sottofondo ci sono suoni elettronici e percussivi; poi, poco dopo i due minuti, l’esplosione sonora, con uno space-rock guidato da chitarre elettriche che modernizza il vecchio sound cosmico. Ma gli Agitation Free, da sempre, hanno contaminato la loro musica con influenze provenienti da più parti del mondo. Fin dagli esordi, infatti, i viaggi e i concerti in Medio Oriente, in Egitto, nei paesi del Mediterraneo hanno permesso ai musicisti di assimilare suoni, melodie e approcci diversi ed esotici. Ed è un’indole che non si è persa, visto che anche in alcuni brani di “Momentum” la voglia di proporre una musica che raccoglie elementi originari di svariate parti del mondo si avverte ancora in maniera forte. È il caso di “Levant”, diretto discente di “Malesch”, con una world music attuale ed intrigante anche per merito del santur (strumento iraniano con corde che vengono percosse) suonato dall’ospite Peter Michael Hamel, ex Between e già in passato collaboratore degli Agitation Free. Discorso simile per la title-track, che fonde ritmi tribali, nuove melodie che spingono verso Oriente, i vocalizzi evocativi di Lütjens ed elettronica, e “Shibuya”, già proposta dal vivo in passato ed ora in versione definitiva, con le sue sensazioni oniriche, la spinta verso il Sol Levante ed un alone un po’ dark. Più misteriosa e cinematica “Nightwatch”, con un crescendo che parte da suoni della natura e che ci fa poi assaporare lenti ritmi sciamanici, un basso ipnotico, intensi voli chitarristici e effetti elettronici che contribuiscono a rendere più sognante la composizione. “Lilac”, invece, presenta una forte componente psichedelica che rimanda agli Ozric Tentacles, trainata dagli splendidi lavori di percussioni e chitarra elettrica. In chiusura, c’è la sorprendente “Indajungl” che porta il disco alla conclusione tra nuove stravaganti soluzioni percussive, vaghi echi crimsoniani e soluzioni sinfoniche sui generis. Non potete aspettarvi un nuovo “Malesch” o un nuovo “2nd”, ma “Momentum” è figlio di un percorso che va avanti, pur con qualche interruzione, da oltre cinquantacinque anni. Non può avere la forza dirompente che caratterizzava gli esordi della band, ma si tratta di un album davvero ottimo, che mostra come ancora oggi gli Agitation Free abbiano voglia di sperimentare e di guardarsi intorno per puntare su una proposta musicale fuori dal comune e sempre all’insegna della qualità e della contaminazione.



Bookmark and Share

 

Peppe Di Spirito

Collegamenti ad altre recensioni

AGITATION FREE The other sides of 1974 
AGITATION FREE At the cliffs of river Rhine 1998 

Italian
English