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THE FOUNDATION |
Departure |
autoprod. |
1984 (Musea 1999) |
SVE |
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In Svezia il Prog non è nato con Landberk ed Änglagård, lo sapevamo. Non molto si sapeva, a livello generale, del florilegio di band piccole e semi-sconosciute che pure non sono mancate neanche da quelle parti. Questa band, nata in pratica da una costola dei più noti Tribute (leggete l'intera storia nel consueto ricco ed esauriente booklet), ha avuto vita breve anche a causa delle forti differenze di vedute musicali dei membri; differenze che tutto sommato non si sentono poi tanto, poiché la musica che è venuta fuori ha qualche piccola influenza fusion, una minima spruzzata di pop, ma in gran parte si tratta di Prog romantico sinfonico senza compromessi, ancorché caratterizzato da melodie spesso ariose e comunque non pesanti, da atmosfere giocose ma non banalotte. Si può fare il consueto paragone coi Genesis di "Wind & wuthering", ma se ciò può andare bene per una descrizione molto superficiale, difficilmente rende bene l'idea di un disco non trascendentale né imperdibile (sia ben chiaro questo), ma di certo caratterizzato da un bel senso della melodia e da una linearità (non da intendere in senso negativo, disimpegnato) in altri casi non facilmente riscontrabile. Le solite bonus-tracks aggiunte come di consueto non aggiungono granché alla sostanza del disco.
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Alberto Nucci
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