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AMBEON Fate of a dreamer Transmission 2001 NL

Arjen Lucassen è un musicista olandese che negli ultimi anni è venuto alla ribalta delle cronache di rock progressivo grazie agli album realizzati sotto il nome di Ayreon. Nei suoi lavori, caratterizzati da un rock sinfonico in cui si ritrovano non poche tracce di metal, Lucassen ha avuto spesso l'appoggio di musicisti ben noti in ambito prog, come Fish, Clive Nolan, Erik Norlander, Thijs Van Leer, Ton Scherpenzeel, Keiko Kumagai, Damian Wilson e molti altri. Ma anche vere e proprie star del metal, a partire da Bruce Dickinson e Anneke Van Giersbergen, hanno partecipato ad alcuni dei suoi album. Dopo diversi lavori dai risultati altalenanti questo polistrumentista si cimenta in un nuovo progetto, denominato Ambeon, in cui la musica è più omogenea ed è eseguita da una band più stabile, composta da Lucassen alla chitarra e alle tastiere, Stephen Van Haestregt alla batteria e Walter Latuperissa al basso. Come segnato nelle note sul retro del cd, il nome Ambeon deriva dalla combinazione delle parole ambient e "Ayreon". Già questo basterebbe a far capire il tipo di prodotto realizzato da Lucassen, infatti la musica vive di prog sinfonico, ambient, pop elettronico, guitar-solos gilmouriani e campionamenti vari, abbandonando certe velleità prettamente metal che avevano contraddistinto l'ultimo suo lavoro. Ma l'indiscussa star dell'album "Fate of a dreamer" è in realtà una vera e propria enfante prodige: la quattordicenne (!!!) vocalist Astrid Van der Veen. Questa giovanissima cantante mostra doti vocali fuori dal comune e, pur mostrando di saper raggiungere vette notevoli con la sua voce, preferisce puntare su una prova più coinvolgente che tecnica. Una soave voce, pulitissima e angelica, che fa da traino all'intero album, fa sì che si possa guardare alla piccola Astrid come nuova e promettente stellina del firmamento progressivo. L'album, in sé e per sé, è piacevole, anche se siamo lontani dal capolavoro o da opera che possa far gridare al miracolo. Il prodotto finale, quindi, pur buono è lontano dall'eccellenza; di conseguenza, "Fate of a dreamer" va visto come un discreto esordio per il nuovo progetto di Lucassen e ha il pregio di farci conoscere la Van der Veen come giovane promessa del prog odierno. Una novella Annie Haslam? Speriamo che il futuro confermi tutte le speranze indicate in quest'album.

 

Peppe Di Spirito

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