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ANEKDOTEN Gravity Virta 2003 SVE

Ennesima metamorfosi per il consolidato gruppo svedese, ormai presente sulla scena da un decennio, pur nel rispetto della riconoscibilità del loro marchio di fabbrica. "Gravity" suona molto Anekdoten e sempre meno King Crimson, il cui spettro aleggia comunque ancora sullo sfondo di uno scenario fatto di oscuri anfratti di note. Meno pretenziosi e brutali, gli Anekdoten mostrano un volto più umano, evitando di rendersi schiavi di certi cliché che sembravano vederli indirizzati verso arrangiamenti complicati più che complessi (vedi "Nucleus")."Nucleus" non sembra in effetti avere alcun grado di parentela con questo album, il cui congiunto più prossimo è forse "From within". L'architettura sonora è molto semplificata, abbandonati i passaggi strumentali più complessi, un'enfasi maggiore è stata trasmessa alle parti cantate, le tinte acustiche sono fosche, crepuscolari ed ipnotiche, prettamente nordiche, spesso strazianti o comunque melanconiche. Pressoché scomparso il meraviglioso violoncello di Anna Sofi che, in quest'occasione, si dedica prevalentemente al Mellotron e alle tastiere. La riproduzione sonora degli incubi degli Anekdoten è affidata soprattutto alla chitarra di Nicklas, che si attiene a riff più lineari, e alle tastiere vintage che si addensano in una spessa cortina di caligine che pesa torbidamente dall'inizio alla fine del disco come la nebbia di Trondheim (che è in Norvegia, però...). E' comunque necessario notare che in pochissimi distinti momenti spunta fuori quella tipica progressione strumentale tipica delle atmosfere del primo album (come nella title-track). Come direzione musicale ricorda per certi aspetti l'universo sonoro dei primi Landberk (un esempio calzante ce lo fornisce l'ultima traccia strumentale). La memoria del primo album potrebbe farceli rimpiangere: "Vemod" rimane uno degli album di punta del prog contemporaneo, anche se non tra i più originali. Dobbiamo comunque avere la forza di godere e di valutare questa nuova proposta col cuore libero da pericolosi pregiudizi. A mio parere non parlerei né di passi in avanti, né di passi indietro, bensì di un percorso che segue una direzione diversa, a voi la decisione di seguire o meno gli Anekdoten in questa loro rinascita.

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

ANEKDOTEN Vemod 1993 
ANEKDOTEN Nucleus 1995 
ANEKDOTEN Live in Japan 1998 
ANEKDOTEN From within 1999 
ANEKDOTEN Waking the dead, live in Japan 2005 2005 
ANEKDOTEN A time of day 2007 
ANEKDOTEN Until all the ghosts are gone 2015 
MORTE MACABRE Symphonic holocaust 1998 
NICKLAS BARKER El ultimo fin de semana 2011 

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