Fedele al suo marchio, il suono ci ricopre subito come uno oscuro pensiero. Figlio di quel passato d'ombra che è il dark italiano, da Jacula, Goblin fino a Paul Chain e The Black. Proprio da quest'ultimo nasce questa costola voluta dal bassista Nicolini. Coinvolto totalmente, in questo progetto dove forse la parola dark non riesce a dare la dimensione adeguata. Le tematiche e alcuni suoni rispecchiano quello che è lo spirito antico di tale musica ma quello che mi freme particolarmente è sottolineare come questo genere musicale si sia evoluto evitando l'obsoletismo. L'utilizzo di hammond e voci recitate sono forse dovuti ma senza pagare il prezzo per un album dalle sonorità retrò. Si sente la partecipazione e il coinvolgimento che permettono un amalgama spontaneo mentre le composizioni sono comunque semplici e per l'appunto oltre che la band madre possono ricordare anche gli Abiogenesi. Un particolare utilizzo di tastiere e l'interpretazione dei testi creano quell'attimo di ipnotismo legato al mondo della notte. Infatti, la particolare natura di un lavoro come questo cerca di offrire uno scenario, uno spiraglio verso sensazioni forse anche inquietanti ma sopra tutto affascinanti. Questi i percorsi di un animo inquieto ma vivo più che mai.