Sembra proprio che finalmente gli Apocalypse siano riusciti a fare il salto di qualità, dopo quattro album in studio un po' monotoni e forse piuttosto anonimi e di maniera. "Refùgio" appare curato e meditato, lascia intravedere un buon lavoro di arrangiamento e composizione, gode di un'attenta opera di registrazione e produzione. In questo caleidoscopio di suoni, le ricche orchestrazioni e le graziose melodie rilucono grazie allo spirito guida dei Marillion, la cui presenza nei precedenti lavori appariva sin troppo oppressiva. Più precisamente potremmo dire che l'album si presenta come un ricco campionario di quanto più sinfonico e romantico possa esistere sullo scenario prog, Pendragon in primis. Non manca l'influenza di gruppi più complessi, come ELP o Yes, filtrata e riletta comunque alla luce del New Prog. Il punto più debole rimane forse il cantato, tutto sommato piacevole, in madrelingua, ma forse un po' appiattito. Credo che gli sforzi di questo gruppo, che si va a profilare come un punto di riferimento del Prog brasiliano, debbano essere presi in considerazione, pur nell'ingenuità di alcune scelte.