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THE ASHQELON QUILT The event Headline 2001 ISR

Una bella sorpresa... da un po' non arrivava niente dalla terra israeliana, patria di alcuni ottimi gruppi in passato, e invece scopri che anche là stanno nuovamente nascendo bands e iniziative interessanti. Questi Ashqelon Quilt hanno senza dubbio un pallino per le atmosfere d'inizio anni '70, specialmente sul lato Canterbury, ma anche per il mondo celtico. Musicalmente balzano alla mente quindi nomi storici della scuola canterburyana, tipo Caravan e Kevin Ayers, ma l'album si presenta un po' altalenante, presentando anche qualche sonorità mediorientale ma caratterizzato da una costanza di una musica pacata e delicata, con cantato soffuso in cui si alternano voce maschile e femminile, con molte parti acustiche e pochissimi momenti in cui la ritmica s'innalza leggermente e la chitarra si fa più distorta. Non sempre il risultato è positivo: l'atmosfera è decisamente naïf e talvolta i brani sono un po' goffi nella loro realizzazione. Riusciamo però a perdonare il gruppo per queste piccole scivolate grazie all'entusiasmo che traspare dalla loro musica e grazie comunque al resto dei brani e al loro tono generale che si fa ascoltare più che volentieri. Cercare di rimanere quanto possibile personali pur ripercorrendo sentieri già battuti decenni prima è un compito che gli AQ riescono a svolgere dignitosamente, senza scopiazzature o banalità, ma anche senza inutili intricatezze. Si tratta di un disco per cui mi sento di spendere un giudizio certamente positivo.

 

Alberto Nucci

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