Home
 
ROBERT ANDREWS The host Cyclops 2002 UK

Robert Andrews è un chitarrista inglese che si esibisce in un progressive di stampo romantico dai toni molto pacati e delicati. Coadiuvato dal fido David Groves alle chitarre e alle tastiere, da Malcolm Parker alla batteria e da Russell Jones al sassofono, Andrews si cimenta in quest'album in sette composizioni strumentali ed ispirate che vedono le sue chitarre (sia acustiche che elettriche) protagoniste e spesso accompagnate da soffici tappeti tastieristici e ritmi mai sopra le righe. Nelle tracce più lunghe e variegate (come l'opener "Contrails", "The host", "Caution to the wind" e "Saboteur") si può ascoltare un new-prog moderno, con continue variazioni, con passaggi abbastanza rilassati, non distanti dalla new-age e sempre lontano dalle pomposità. Proprio un sound più palesemente riconducibile alla new-age può essere riscontrato in alcuni frangenti maggiormente distesi (esemplare la conclusiva "Ice angel"), così come non mancano diverse soluzioni dalle atmosfere suggestive ("Mount Maroma" e "Lake Vinuela") che possono rimandare ai Pink Floyd più recenti di "Signs of life" e "Cluster one". "The host" non sarà certo tra i vertici del prog degli ultimi anni, ma risulta senza dubbio un prodotto gradevole, apprezzabile per i buoni contenuti musicali e se vi piacciono le sonorità descritte potreste anche farci un pensierino.

 

Peppe Di Spirito

Collegamenti ad altre recensioni

ROBERT ANDREWS An amnesty for bonny things on sunny days 2000 

Italian
English