Un blues-rock moderno e stralunato è il protagonista assoluto del terzo album di Jimmy Ågren, chitarrista svedese fratello di Morgan Ågren, noto agli appassionati prog per la sua collaborazione con Frank Zappa ed i suoi album con la Mats/Morgan Band. In "Close enough for jazz" sono presenti undici brani in cui la sei corde di Ågren si lancia in riff e solos decisamente stimolanti, che in parte riprendono certi aspetti del blues-rock bianco tanto in voga in Gran Bretagna verso la fine degli anni '60 ed in parte rielaborano la tradizione del genere in chiave più attuale e, se possibile, evoluta. Il chitarrista si impegna anche al canto, alla batteria, al basso e all'armonica (ma in alcuni brani sono presenti anche degli ospiti) e bisogna ammettere che i risultati sono ampiamente positivi. Le composizioni sono dirette e passionali, ma mai troppo ammiccanti al punto da poterle inquadrare come commerciali o come qualcosa di già sentito. Intelligenza e imprevedibilità sono infatti qualità ben presenti in questo cd che non rappresenta certo il classico album progressive, dal quale, anzi, siamo piuttosto lontani; ma se tra i lettori di Arlequins ci sono persone che sono cresciute con Cream, Ten Years After e Jeff Beck Group, sappiano che con "Close enough for jazz" possono trovare pane per i loro denti.