Home
 
ACINTYA La cité des dieux oubliés SRC 1978 (Musea 1991) FRA

Gli Acintya sono uno dei tanti gruppi francesi rilanciati dalla Musea. Bisogna subito dire che questa è l'unica testimonianza su vinile di questo ottimo quartetto d'oltralpe che avrebbe meritato sicuramente maggior fortuna.
Si tratta di circa 40 minuti di musica strumentale, ottimamente eseguita ed estremamente raffinata. Su tutti spicca il violinista Philippe Clesse, il quale suona appunto il violino acustico ed elettrico (oltre alla chitarra) in modo superbo ed originale. Notevole il tappeto sonoro formato dai sintetizzatori, organo e pianoforte del tastierista Philippe De Canck, che è anche il compositore del gruppo. Completano l'ensemble il batterista Bernard Petite ed il bassista Jean-Luis Tauvel.
Il disco è articolato su tre brani, il primo dei quali è un brioso intreccio di tastiere e violino dal risultato molto suggestivo ed è intitolato "Adyane". Il secondo pezzo è la lunga "Espoir", anche questa ricca di fraseggi veramente di classe e continui cambi di tempo; ma il clou viene raggiunto dalla title-track che occupa tutto il lato B e che ricalca nello stile quanto già espresso per gli altri due brani. Confesso che ho un debole per questo gruppo che ha il notevole pregio di essere difficilmente accostabile a qualunque altro nome del panorama Prog. L'album è del 1978 e rimane purtroppo l'unico degli Acintya.

 

Fabrizio Bordone

Italian
English