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ASTURIAS Bird eyes view Poseidon/ Musea 2004 JAP

Dal 1993, anno di pubblicazione del terzo lavoro in studio "Cryptogram Illusion", il gruppo del polistrumentista Yoh Ohyama aveva fatto perdere le sue tracce. Ecco quindi che giunge inaspettato un quarto lavoro, con una line-up ristretta (tutti musicisti nuovi a parte Yoh, il vero e proprio fulcro della band, che in questo caso suona la chitarra classica) che suona strumenti acustici quali il pianoforte, il violino, il clarinetto e il flauto dolce. La strumentazione classica, assieme alla piccola variazione imposta al moniker, divenuto in questo caso "Acoustic Asturias", ci fanno presagire una trasformazione nella musica della band. Guardando bene la scaletta notiamo la presenza di pezzi già proposti in passato e rielaborati appunto in chiave acustica, come nel caso di "Adolescentia" e Distance" (da "Cryptogam Illusion") e Ryo-Hyo (dall'esordio "Circle in the Forest"). Si dissolve quindi la delicata veste fusion sinfonica degli esordi e le melodie, raffinate e tenui, prendono le sembianze della musica da camera elaborata in chiave moderna, in totale assenza, fra l'altro, della ritmica di base della batteria. Nella nuova veste il vecchio materiale appare decisamente rinnovato. Le atmosfere sono sempre soffuse ed avvolgenti e le linee melodiche appaiono ricche di fascino e creatività. I sentimenti evocati sono tutti di gioia e spensieratezza con un tono di fondo estremamente pacato e mai troppo vivace ed impulsivo. Nella sua semplicità l'album rileva il tocco geniale di un grande artista e compositore che affiora in ogni singolo passaggio. Purtroppo la durata dell'opera è piuttosto contenuta, raggiungendo appena i 25 minuti; comunque quanto proposto non deluderà sicuramente gli estimatori di questa pregevole realtà del rock progressivo del Sol Levante.

 

Jessica Attene

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