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ANNALIST Artemis Ars Mundi 1995 POL

"Artemis" è il secondo lavoro di questa giovane band polacca. Confesso di non sapere nulla del lavoro d'esordio e nemmeno Alberto, che contiene dentro di sé tutto lo scibile del prog, mi è d'aiuto. La mia recensione non avrà perciò il necessario confronto con il passato della band. La musica prodotta dagli ANNALIST è un esempio di classico newprog etichettabile come.... prog senza infamia e senza lode. La formazione è un quartetto con il chitarrista che funge anche (ahimé!) da cantante e all'occasione pianista. I brani alternano uno scontatissimo inglese ad un (per noi) enigmatico polacco ma, a prescindere dalla lingua, è proprio il cantato una delle note dolenti di "Artemis". Complessivamente il suono presenta comunque una certa corposità, a volte addirittura pomp, che, unita ad una non disprezzabilissima tecnica, permettono di ascoltare la musica degli ANNALIST senza la tentazione di estrarre immediatamente il CD, come mi è capitato in altre circostanze. Certo, se poi suona il telefono oppure la TV vi distrae per un po' e vi perdete quei 2 o 3 pezzi, non è la fine del mondo. E' proprio questo, a mio avviso, forse il difetto più grande di questo album, cioè la mancanza assoluta di originalità. I pezzi scorrono via se vogliamo anche piacevolmente ma niente o quasi ci rimane come ricordo di "Artemis". Nell'attuale abbondante offerta di materiale progressivo, "Artemis" rimane un lavoro per collezionisti di rock progressivo di ex-oltrecortina.

 

Emiliano Di Stasio

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