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AUTICADA Aurea Videoradio 2005 ITA

Dopo tre demo, il gruppo mantovano, attivo fin dal 1996, giunge al suo primo CD ufficiale. Le 11 composizioni oscillano fra il pop rock di facile presa e certi manierismi sinfonici che cercano di elevare lo standard qualitativo dell'opera. I cinque ragazzi non mettono in mostra grosse doti ma si dimostrano dei musicisti discreti con buone capacità tecniche, pur senza strafare. Anche le liriche, così come il cantato di Riccardo Roverso, si attestano su livelli di piena sufficienza, senza incantare ma peraltro senza neanche rappresentare un punto debole, come spesso purtroppo succede per altre realtà. Malauguratamente però il giudizio complessivo su "Aurea" non è particolarmente positivo: vuoi perché comunque la componente di rock più lineare e orecchiabile è senz'altro preponderante sul resto, sia anche per una registrazione discreta ma non ottimale. I pezzi sono per lo più tirati, con ritmiche spesso martellanti e sequenze di cantato quasi monocordi, a parte qualche piacevole diversivo, come nella graziosa ballad "Strega" che presenta un'interpretazione più personale e flessibile. Alcune sequenze sembrano delle vere e proprie cavalcate, come potrebbe accadere in alcuni gruppi power. Spesso i riff di chitarra non sono altro che delle sequenze scandite e ripetitive ed in generale appaiono piuttosto anonimi, i tempi sono statici come in una drum machine e la batteria è suonata più di potenza che di tecnica. Le tastiere sono un elemento di ripetizione più che di arricchimento compositivo; le belle atmosfere da loro create non mancano ma sembra quasi che si tratti di elementi aggiuntivi più che un ingrediente amalgamato nella miscela sonora. Ovviamente non va tutto così male, come si potrebbe pensare da questi elementi di critica: come dicevamo non mancano le belle atmosfere e, se non disdegnate brani rock più tirati, gli Auticada offrono composizioni disimpegnate di ascolto tutto sommato gradevole, in certi episodi.

 

Alberto Nucci

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