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RICHARD ANDERSSON’S SPACE ODYSSEY The astral episode Regain 2005 SVE

Per chi non si fa mancare nulla di legato al prog-metal, la nuova uscita degli svedesi Space Odyssey di Richard Andersson può rappresentare l’ennesimo episodio da non lasciarsi sfuggire. Gli ingredienti per attirare ci sono tutti, visto che si cerca di continuo la soluzione d’effetto, che lascia a bocca aperta, vuoi per la tecnica d’esecuzione, vuoi per i punti di riferimento da cui vengono tratti non pochi spunti. Infatti, oltre l’ovvia influenza dei Dream Theater, in questo cd troviamo anche rimandi ai Black Sabbath più epici, al power-metal degli Stratovarius, e ai lavori sinfonici degli Ayreon. Molto spettacolare, ma, invero, con poca anima, suonato bene, ma anche tronfio e presuntuoso, con poche idee e nemmeno molto originali, “The astral episode” è destinato a tutti quegli ascoltatori che prediligono un sound ultratecnico, maestoso ed infarcito di barocchismi. Per chi ama certe cose può essere anche un disco da acquistare obbligatoriamente, ma in sé e per sé si tratta di un lavoro tutt’altro che attraente, che dimostra, anzi, come spesso “spettacolarità” e “album di qualità” non sono affatto sinonimi.

 

Peppe Di Spirito

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