Home
 
ARMAZEM Tupigrafia autoprod. 2004 BRA

Dal 2000 circa questo simpatico carrozzone di musicisti brasiliani gira per il mondo cercando di diffondere il calore e gli aromi della musica tradizionale del proprio paese, e lo fa in maniera brillante e particolare, fondendo le influenze popolari alla musica contemporanea, in una miscela unica, colorata, coinvolgente e frizzante che unisce il folk locale al jazz e alla musica classica. L'ensemble strumentale, coordinato dal compositore e polistrumentista Sergio Cardoso, è giunto con questo nuovo CD alla sua seconda esperienza discografica (il debutto, "Abaporu" è del 2002), contornata comunque da una nutrita serie di appuntamenti live che li ha portati anche in Europa. Non male per un gruppo che si autoproduce e i cui dischi sono reperibili praticamente quasi solo presso di loro. L'album è prodotto da Alê Siqueira, un importante produttore locale, e si avvale della collaborazione di ospiti di tutto rispetto, molto noti nel panorama della musica brasiliana, come il polistrumentista Carlos Malta, il percussionista Gabriel Almeida e del cantante e percussionista Marcelo Pretto. La musica gira attorno a ritmi festosi di frevo e choro, impegnando appieno l'ascoltatore, in relazione alla grande varietà di ritmi, variazioni, e viraggi fantasiosi verso territori più marcatamente jazz e allo stesso tempo rallegra lo spirito grazie alle sue atmosfere festose e briose. La tecnica esecutiva è invidiabile e si basa su una sezione ritmica molto libera ed estroversa sul ritmo della quale danzano le corde di una chitarra acustica (ma anche elettrica ovviamente) pizzicate con rapidità e precisione (come nella simpatica "Para Zeca, Waldir e Jacob"), il flauto spumeggiante di Ju Audrá, i fiati dirompenti di Anderson Quevedo Farias ed il pianoforte di Mario Margarido. A volte la musica si fa davvero intricata e di difficile analisi, altre volte è semplicemente leggiadra e spumeggiante, come se si volesse fondere lo spirito avanguardistico del Canterbury con le atmosfere festaiole della musica popolare brasiliana, la spasmodicità della musica classica contemporanea con la totale libertà del jazz. Vale la pena segnalare la festosa “Marchinha de um Carnaval em Ercília”, guidata da un sax baritono convulso e da ariose e tipiche sequenze di flauto, ispirata alla "città immaginaria" dipinta nel libro omonimo di Italo Calvino. In “O Diabo na rua, no meio do redemoinho” si esibisce Gabriel Almeida sfoderando il suo tocco percussivo, al triangolo e al tamburino, fatato e tentacolare. Una musica assolutamente irresistibile, senza dubbio da provare, che manderà al manicomio tutti gli appassionati delle frange più sperimentali ed esotiche del prog.

 

Jessica Attene

Italian
English