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AMAGRAMA Buenos Aires free experience - Volumen 1 Record Runner 2005 ARG

Dopo un apprezzatissimo primo album, I giovani musicisti degli Amagrama continuano a stupirci, grazie all'idea dell'etichetta Record Runner di pubblicare un album live registrato in studio (è solo il primo di quella che si preannuncia una lunga serie di album del genere) con jam sessions, improvvisazioni e brani inediti. In effetti i 6 titoli qui presentati non contengono alcun brano giù pubblicato nell'album d'esordio. L'avvio è piuttosto lento e un po' stentato: "Hi circus" è un brano dai connotati di un blues molto pacato e dalle sonorità calde, ma stenta decisamente a decollare. Le cose si muovono piano piano: già la seconda traccia "Delay 2ms" comincia a coinvolgerci con forza. Le peculiarità del gruppo che abbiamo potuto apprezzare in "Ciclotimia" sono presenti solo parzialmente nelle jam qui suonate (interamente strumentali peraltro): gli Amagrama si sono saputi rinnovare da subito e dimostrano di essere un gruppo che, nonostante la giovane età, ha raggiunto un grado di affiatamento e di padronanza delle proprie possibilità veramente interessanti. Il percorso di questo album è decisamente in crescita; ogni brano sembra voler dimostrare che i musicisti riescono a spingersi costantemente in avanti. Senza dubbio tutte quante le composizioni qui incluse hanno forti matrici blues, ma il lato sinfonico e fusion è sempre presente, senza eccedere nel bombardamento sonoro che ha caratterizzato il primo album in studio. La musica comincia veramente a decollare all'altezza della traccia 4, la prima delle tre conclusive che superano gli 11 minuti, intitolata "Kaos blues". La successiva "Enigma" vede l'aggiunta anche l'ingresso di Carlos Lucena, chitarrista dei Nexus, nonché del bassista Eduardo Amaya, padre di due dei membri degli Amagrama. La musica si fa brillante e le tastiere cominciano a farsi veramente sentire, pur senza sovrastare il resto degli strumenti. I brani, pur partendo sicuramente da una base debitrice al Progressive rock, specie quello di scuola argentina (la band è sicuramente grande ammiratrice dei Crucis), si dipanano toccando vari stili musicali, dal prog-metal al jazz, il blues appunto, e un tocco di avanguardia. Il risultato è interessante, come detto; il finale del CD è senz'altro in crescendo e ci fa conoscere ancor meglio questa nuova band cui, adesso possiamo affermarlo, il pur buon album d'esordio non aveva reso adeguatamente giustizia.

 

Alberto Nucci

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AMAGRAMA Ciclotimia 2004 

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