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AKAHUM Akahum autoprod./worldvenue 2006 UK

Dietro alla deliziosa veste grafica di questo mini cd si celano gli Akahum, trio inglese nato dalle ceneri degli Unlimbo, piccola realtà underground della psichedelia britannica dello scorso decennio, noti in particolare grazie al loro al loro Prahna Fish. Gli Akahum sono quindi formati dal chitarrista David Unlimbo, Paul Csordas alla batteria ed il bassista Lyndon Izzard, ed il loro stile ricalca naturalmente l'ondata lisergica che percorse l'Inghilterra a cavallo fra gli anni ottanta ed i novanta grazie a bands come Ozric Tentacles, Mandragora, Sun Dial ecc... Gli anni sono passati inesorabili eppure certe sonorità riescono ancora a suonare in modo decisamente gradevole anche se la sorpresa di fronte ad un certo tipo di composizioni è scomparsa da tempo: in questo delizioso EP di venticinque minuti rimane così il piacere di ascoltare cinque brani evocatori di suggestioni arcane, voli lisergici, euforie dance e slanci etnici. L'aspetto elettronico dei vari samples e synths utilizzati mantiene un discreto equilibrio rispetto al lato più "umano" della musica, a beneficio di una varietà di stili che passa dall'iniziale raga-rock melodico e malinconico di "Dulcimer Dance" alla classica cavalcata space in "Douk Chat", sino alla meditazione cosmica ambientale di "Everwhen" per concludere infine gioiosamente con la dance rock visionaria di "Eat Alien". Baciati dal dono della leggerezza e dell'ironia, gli Akahum riescono a trasmette messaggi importanti e sensazioni positive con grande semplicità e spontaneità, aspettiamo quindi volentieri la realizzazione di un loro futuro full-length album.

 

Giovanni Carta

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