Ecco un'altro titolo pubblicato dalla sub label della Musea dedicata alla musica elettronica, la Dreaming, questa volta tocca all'esordiente Vincent Benesy, tastierista francese nonchè ennesimo potenziale discepolo di Edgar Froese e Klause Schulze, con il progetto Antiklimax. "Plus Loin Vers l'Est" è un disco carico di tensioni creative ed intensità emotive fortemente politiche ed animate da propositi antimilitaristi, se buona parte dei contenuti di questo disco sembrano purtroppo decisamente attuali, la sua forma musicale appare comunque volutamente ibrida: Vincent Benesy si orienta con agilità fra la musica elettronica europea degli anni ottanta, dalle tendenze melodiche synth pop alla svolta "commerciale" dei Tangerine Dream di No Exit, sino alle più recenti ed attuali fibrillazioni post-techno minimali di gente come Aphex Twin o Chemical Brothers. Concepito e realizzato con decisa accuratezza negli arrangiamenti ed un buon editing dei suoni, "Plus Loin Vers l'Est" è un'esperienza affascinante ed altrettanto stimolante in virtù delle sue atmosfere eteree ed ovviamente "spaziali" quanto ad una drammatica e sottile inquietudine di fondo. Vincent Benesy si conferma compositore maturo ed ispirato, capace di orientarsi attraverso molteplici fonti d'ispirazione, dai delicati accenni folk di "Seul Comme Laïka" ai beats robotici e marziali di "Vladivostok", senza tralasciare aperture sinfoniche elegiache ed intense, citazioni space-etniche ("Rêves D'Etoiles Benesy"), ambient-house crepuscolare ("Lumières Dans La Baie De Mourmansk", probabilmente ispirata dagli avvistamenti di ufo nell'omonima baia russa), oppure jazz carico di elegante tensione in "Dernière Escale". Vincent Benesy si rivela come un'artista smaliziato ed intelligente in grado di saper far valere soluzioni musicali anche apparentemente distanti fra loro, secondo un'attitudine comunque moderna ed intellettuale. Da ascoltare con cura!